I No Tav contro il M5s e la morte di Toni Morrison
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Tecnica dello sviamento salviniano: o rispondere a domande spostando su altri temi oppure spostando su altri soggetti. Così non risponde mai a nulla. Fino al grottesco di invitare le parti sociali al tavolo bis, quello del Viminale, per poi dire che le loro richieste certo verranno prese in considerazione e tradotte in pratica. Come? Facile, con del bel deficit. E se non si potesse fare prendetevela con l'Europa. Insomma si comporta come certi cattivi debitori che frastornano il creditore di stupidaggini e di rimandi ad altri personaggi che presto sbloccheranno la situazione. E non è una cosa degna della nostre parti sociali, per quanto malridotte.
E appunto la manovra diventa il gioco delle tre carte, e chi li dice è quello che sta dando le carte.
Vista dall'opposizione e da parte di un parlamentare che in passato ha partecipato a tanti tavoli, in epoche meno sbrindellate.
Sì perché il problema è fare i conti con la realtà, che nel governo è interpretata dal ministro Tria.
Che fare domani con la mozione No-Tav? La scelta è complessa soprattutto dalle parti dell'opposizione.
Mentre il movimento dimaiano si sarebbe già incartato di suo.
È un po' un al lupo al lupo ma purtroppo ben fondato.
Questa è proprio già sentita, però adesso con protagonisti cambiati chissà come va interpretata.
Leggete Giuliano Ferrara di oggi sul Foglio per risparmiarvi tanta fenomenologia precotta e poco fantasiosa delle estati politiche e poterne parlare in modo divertente a cena.
E leggete, con qualche sforzo di astrazione, anche Sergio Ferrara e le sue interpretazioni della supergravità.
L'addio alla Nobel Toni Morrison.