Di cosa parlare stasera a cena
La crisi di governo e la situazione a Hong Kong
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Chi è l'uomo del giorno, quello di cui parlerete nelle cene al mare, in montagna o meglio ancora in campagna? Ovviamente è il nuovo Churchill, detto davvero senza ironia, Nicola Zingaretti. L'uomo che dice no alla peace in our time con chi ha governato con Salvini e ne ha condiviso tutto e che dice sfidiamoli questi mostri gialloverdi, anche se ora sono divisi e spaccati. Perché sembrano quei mostri appunto da fantascienza che si dividono e poi si ricompongono. L'idra populista va affrontata tutta insieme, senza scherzare e senza farsi tentare.
Perché poi a volere pieni poteri si finisce per raggruppare contro di sé anche i divisissimi elettori italiani, per risvegliare i pigri e troppo choosy che non votano. Mentre Salvini ha i suoi guai anche per trovare qualcosa di serio da dire sul suo teorico governo in solitaria. Roba un po' più seria e meno gastrica di quella che propone sulle spiagge. Sembrerà strano ma serve anche quello.
Comunque qui si riconosce a Salvini di averlo criticato ingiustamente nella cena di venerdì dicendogli che si era inventato il governo Grillo-Renzi. Cavolo, aveva ragione lui, e faceva anche bene, una volta tanto, ad approfittarne per comiziare e fare propaganda. Il governo super accrocco gli ha dato la possibilità, questa volta legittimamente, di sviare l'attenzione da sé e dalle proprie debolezze. Chi non si fa distrarre però sono gli investitori internazionali.
Qui si ha grande stima personale per persone come Raffaella Paita, ma proprio la parlamentare del Pd ci aiuta a illustrare il delirio di faciloneria dei sostenitori del Renzi-Grillo & altri. Cose che non riescono a governi stabili e coerenti al loro interno. Vaste programme è dire poco, qui siamo al programma smodato affidato alla più rimediata possibile delle accolite di sbandati
E c'è anche Meb.
Eppure anche economisti ben saldi nella razionalità e nelle capacità analitiche tifano per l'accolita di sbandati.
Ma poi Grillo fa i distinguo? Insulta Renzi, che incassa serafico, e chiama Zingaretti (ma il neo Churchill resiste).
Ah già, parlatene.
Lui è pronto.
Lui è ancora più pronto.
Il contrasto a Hong Kong tra filodemocratici e governo cinese sembra entrato in una fase da cui si esce solo in modo molto cruento. Ma per Pechino una repressione dura nell'ex colonia britannica sarebbe una mossa piena di rischi e che comprometterebbe tanti sforzi fatti in cerca della presentabilità. Interessante ad esempio sarebbe il parere del sottosegretario del governo uscente più radicato a Pechino che a Roma. E anche del fornitore di arance siciliane al popolo cinese, Luigi Di Maio.
E intanto
Le crisi ricorrenti, ma effettivamente che crisi estiva sarebbe senza un tocco di disastro argentino a inguaiare ancora di più i mercati.
Per usare maps e dialoghi Facebook serve una rogatoria.
Non poteva mancare l'intervento della procura.