La possibile scissione del Pd e l'assalto alle macchinette mangiaplastica
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Vi chiederanno conferme o smentite, in attesa del passaggio catartico a Porta a Porta e della cassazione della Leopolda, sulla possibile uscita morbida di Matteo Renzi dal Pd. Restando a supporto dell'ormai mitico Giuseppe Conte, il vero comune denominatore tecnico/politico/democristiano/ribelle/moderato/grillino/giurista della politica italiana. Renzi comunque farà sapere presto cosa intende fare. A cena esercitatevi nel tentativo di dargli consigli non richiesti. Soprattutto partendo dal tema originale, ovvero dalle ragioni della scissione. Perché il Renzi governante che si è conosciuto aveva sviluppato una serie di temi e di approcci verso la politica che lo rendevano diverso dalla tradizione della sinistra italiana. Ma a quel posizionamento non era seguita, malgrado varie Leopolde, una sistematizzazione del, per capirci, renzismo. E ora, non avendo fatto quell'operazione, c'è il rischio di essere percepiti solo come scissionisti in cerca di spazio e non come portatori di una politica diversa. Poi c'è una considerazione più corrente. Tutto l'esperimento del partito renziano ha senso se si torna al proporzionale puro, altrimenti farebbe solo danni, per ragioni matematiche e non politiche.
Però altrettanto divertente è vedere che succede in Umbria con la selezione in fretta e furia del candidato cosiddetto civico che metta d'accordo Pd (storica forza di potere nella regione) e 5 stelle. Il profilo che alla fine verrà scelto ci dirà davvero molto sul senso di questa alleanza e sulle sue possibilità di sopravvivere e magari di creare una sintesi innovativa e perfino politicamente valida. Intanto i 5 stelle devono interrompere le loro sempre un po' strambe operazioni di candidatura e auto-candidatura, quelle che si vincono con qualche decina di voti. Insomma, cominciano a giocare nella competizione politica vera, non più nel parco protetto dell'orgoglio grillino.
Va bene, la scuola a cena non è proprio uno di quei temoni da successo sicuro. Ma ci si può provare perché sono i giorni di avvio dell'anno scolastico, e quindi sono alte le probabilità di trovare persone interessate, e perché c'è un nuovo ministro. Al quale Luciano Capone ha fatto un contrarian di quelli tostissimi. Ma qui si invita anche a leggere a valore di facciata le frasi del ministro e a trovarci anche qualche idea buona e un tono generale se non altro rispettoso e non protervo.
Ogni scusa è buona, anche un piccolo e innocuo gruppo di attivisti, quando non si ha niente da dire o quello che si dovrebbe dire è troppo imbarazzante. Per Boris Johnson e la sua baldanza brexiteer è un altro passo verso il ridicolo.
Una delle ragioni più profonde per cui dobbiamo essere non solo lontani dalla condivisione delle teorie cospirazioniste ma per cui dovremmo essere anche attivamente anti-cospirazionisti. Le teorie che spiegano tutto a partire da complotti non dimostrati sono una delle maggiori forze attive nella distruzione del bene sociale costituito dall'insieme di valori e credenze su cui costruiamo la convivenza civile e democratica.
Ecco, appunto.
Le macchinette mangiaplastica, orgoglio della giunta Raggi alla ripresa settembrina dell'attività, sono già oggetto di attacchi vandalici. La sindaca non manca, anche in questo caso, di ricorrere a un uso vagamente horror dei filmati da postare poi sui social.
Ne parlerete? Forse sì, comunque al netto delle operazioni centrate sulla ricerca della notorietà, i concetti espressi nella reprimenda alla giovane cantante non sembrano ben fondati.
Ben più interessante e divertente l'intervista al nostro caro Makkox.