La ripresa della trattativa su Whirlpool e quella per la fusione Fca-Peugeot
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Manovra chiusa, dice Giuseppe Conte, dopo un vertice in cui si è tentato di sfoggiare spirito unitario e fattivo nella squadra di governo. Cambiano un po' di cose, quelle che evidentemente erano rimaste in sospeso salvo intese e salvo Umbria.
Buon risultato del coriaceo Stefano Patuanelli, il ministro che ci ha stupito per capacità e gliene abbiamo dato atto diverse cene fa. La trattativa riprende fiato e vita, anche se resta la protesta sindacale di domani.
Va tutto benissimo, parlatene a cena (questa è la conclusione dell'accordo italo-francese per la gestione del gruppo navale paritario in cui entra Fincantieri).
Sull'asse italo-francese, quello che fa orrore a Salvini, si definisce anche un'ormai probabilissima intesa tra Fca e Psa. Mentre cenate i rispettivi capi azienda e cda stanno sistemando i particolari. L'operazione è gigantesca anche sul piano sociale, perché le tradizioni e le regole di Italia e Francia fanno escludere che si proceda a una ristrutturazione, inevitabile nei processi di fusione aziendale, tutta a carico dei lavoratori. Ci sarà quindi moltissimo da lavorare, anche perché la transizione verso nuovi tipi di motori comporterà una trasformazione completa del ciclo produttivo e del lavoro post-vendita.
Altre cose che vanno bene, questa volta dal mondo dei ruminanti. Ricordate la drammatizzazione salviniana sul prezzo del latte ovino e sulle proteste dei pastori. Il leader sovranista aveva fatto promesse e lanciato accusa, si era buttato sulla questione con il solito stile propagandistico. Senza però risolvere nulla. Con meno baraonda anche il difficile rapporto tra produttori e trasformatori di latte di pecora si sta avviando, sotto una nuova gestione ministeriale, verso un equilibrio accettato da entrambe le parti.
I 5 stelle ricascano, anche nel loro giorno della compostezza governativa, nei loro tic anti-politici e anti-democratici. Non hanno capito che a noi (intesi come noi che leggiamo qui e tanti altri noi che partecipano alla vita politica e alla vita pubblica) piacciono da matti questi giochini, questi condimenti della vita sociale, queste follie fatte di opinioni e di parole, e che non vorremmo rinunciarvi. Radio Radicale non vi convince per ciò che fa servizio universale, va bene, è un vostro diritto. Ma la vera ragione per cui non dovete toccarla è che è una meravigliosa aggiunta alla piattezza quotidiana. Non è necessaria solo per chi pensa che, togliendo e togliendo, alla fine si può fare a meno di tutto. Allora a questo stupido quesito dovreste rispondere in massa e poi parlarne a cena e dovreste rispondere con un ottimistico: a tutti e due, perché lo stato italiano ce la può fare a dare 24 milioni per la meravigliosa superfluità del dibattito libero e dell'informazione pari pari da tribunali e congressi e può dare altrettanti milioni alla ricostruzione post-terremoto. Una cosa non leva l'altra. E ricordate magari che l'informazione di Radio Radicale ha dato voce a chi segnalava, con competenza tecnica, proprio i problemi del dissesto e del rischio sismico. Quindi i 24 milioni servono anche per (evitare) i costi di future ricostruzioni.
I danni sempre notevoli del fisco usato per fare più cose insieme (dovrebbe servire solo a raccogliere fondi per lo stato, il resto è opera del demonio).
Succede quasi sempre con Fiammetta Borsellino, i parenti delle vittime vanno bene solo se dicono ciò che piace.
Nel Regno Unito il salario minimo lo hanno applicato e lo difendono i conservatori, i thatcheriani...
Le regole per commerciare alla pari con l'Europa (post-Brexit).
Per Donald Trump non solo impeachment ma anche cause civili e piuttosto gravi.
Subito si era pensato che la morte di Jeffrey Epstein aveva tolto tante persone da possibili guai. Insomma il sospetto che non fosse suicidio c'era. Ora un giornale molto serio dà conto di possibili sviluppi delle indagini nella direzione di un omicidio.