Di cosa parlare stasera a cena

Le nuove su Trump e il ritorno all'Iri

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Saper dire che si è fatto un errore e prendersene con eleganza la responsabilità. Giuseppe Conte è sempre più un vero leader (malgrado le scivolate nel moralismo fiscale di esponenti dei 5 stelle, ricordate che il ministro Roberto Gualtieri non ha mai riconosciuto come proposta della sua squadra quella della tassa sulle auto aziendali).

  

Altra ammissione di errore, sulla vicenda Alitalia. Ma quello di oggi potrebbe essere un approccio serio e veritiero con cui si dice basta alle soluzioni estemporanee, insomma quelle con le quali si pensava che cambiando proprietà si sarebbero risolti i problemi strutturali dell'Alitalia. Per la prima volta è lo stato, il controllo pubblico, a proporsi come sistematore preventivo delle magagne più grandi (ovvero quelle legate all'eccesso di personale). Fatta la cura si potrà parlare di mercato.

   

Oppure è il contrario, non serio e poco veritiero.

  

Poi è vero che, a domanda rispondendo, il ministro Patuanelli fa la sua scivolata sul ritorno all'Iri. Di per sé non è grave, anche perché la possibilità reale è remota. Il guaio saranno domani le pagine dei giornali nostalgiche e rievocative dell'Iri di cui avremmo fatto a meno e anche le tirate dei liberisti coraggiosamente contrari all'Iri che non c'è (in passato se ne vedevano però contenti quando venivano nominati da qualche parte nell'Iri che c'era, ma è veramente storia lontana).

 

Intanto è vero pure che la libertà può sempre attendere.

 

Ma è anche vero che l'Iri se non lo hai allora te lo inventi.

 

Chi invece non ammette errori e anzi, come si dice a Roma, intigna, è il sindacato della scuola della Cgil, pervicacemente e nuovamente contrario a strumenti come le prove Invalsi e l'alternanza scuola/lavoro. Quindi è un'occasione per mettere in luce anche il ministro Lorenzo Fioramonti, spesso molto criticato ma questa volta solidamente schierato dalla parte giusta.

 

Il ministero ha poi deciso la riapertura parziale del viadotto sulla A26, resta un po' di perplessità sul comportamento di un'azienda come Aspi che non si è preoccupata di fare controlli anche ridondanti anche molto ridondanti sulle strutture necessarie per la Liguria, e se ne ha fatti non ha informato a sufficienza sui rischi in caso di violento e persistente maltempo. Si poteva giocare d'anticipo e sarebbe stato meglio.

  

Tra Mes e polemicuzze sarebbe meglio volare un po' più alto.

    

Donald Trump, come sapete, ne ha combinata un'altra. Esagerando nel pessimo gusto e le pessimo stile presidenziale. In più ora che la stampa scava nella vicenda del riconoscimento al Navy Seal colpevole di gravissimi comportamenti durante azioni militari emergono anche suoi legami proprio con il trumpismo.

   

Il pericolo del nazionalsocial(ismo).

 

Fantastico, ma Bloomberg?

  

Qui si vuol bene a Leonardo Becchetti perché è l'unico più ottimista del Foglio.

 

Però poi succede che si regalino spazi di propaganda facile ed efficace proprio a Salvini. L'incapacità e la cattiva volontà dei 5 stelle romani e della sindaca Raggi nell'affrontare la questione rifiuti porta a dover ricorrere a pseudo-soluzione come l'invio della monnezza in grandi quantità a Civitavecchia. E lì piomba, con qualche argomento, il rapace oppositore.

  

In mattinata qualche ora di taxi selvaggio a Roma, la protesta, a quanto pare, nasceva da notizie false o largamente esagerate su propositi regolatori del comune in materia di tariffe e licenze. Insomma la solita roba e il solito metodo di attacco preventivo e ricattatorio agli organi politici e alla loro libertà di decisione.

 

Problema serio.

 

Come mestiere rimanda al rampantismo, al tenersi svegli e agli arricchimenti facili da anni 80 e 90, ora invece pare che i trader siano sempre meno.