I cassintegrati dell'Ilva e l'arrivo di Gattuso al Napoli
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Alla fine bisogna votare, non per le elezioni del Papeete, ma per il giudizio del parlamento sul famoso Mes. Composto ed efficace, come ormai da mesi, Giuseppe Conte ha illustrato a entrambe le aule parlamentari le ragioni dell'Italia a favore del Mes, la prima delle quali già sarebbe stata sufficiente: non avremo bisogno di ricorrervi perché le nostre finanze pubbliche sono sotto controllo. E va bene. Alla camera è passato tutto liscio. Più apprensione al senato. Ma a quel punto si attendevano gli oppositori opportunistici, capaci di fare del Mes il lodo momentaneo idolo polemico. Alle strette hanno avuto la solita efficacia: quella di uno che si è bevuto troppi mojito e non raccoglie bene le idee. Un encomio, una volta tanto, a Luigi Di Maio perché pur serpeggiando dubbi nella cosiddetta base a 5 stelle e tra alcuni senatori riusciva a blandirli minacciando a sua volta un voto contrario al noto trattato internazionale e chiedendo immaginarie modifiche li manteneva comunque allineati. Il punto più alto della strategia dimaiana è stato raggiunto costringendo il senatore Gianluigi Paragone a rivolgersi alla rete per sapere cosa dovesse votare. Quando leggerete saprete come è andata a finire.
Ma si dovrà fare a meno in maggioranza dei senatori Grassi, Urraro e Lucidi. Qui le facce contano solo per il tocco che ciascuno dà alla propria, e allora in quel pizzo nero ci si vede una spruzzata di arditismo forse consona al passaggio dall'altra parte degli schieramenti politici, Mes o non Mes.
Di Maio nella giornata della resipiscenza tenta di rimediare al suo passato di anti-euro e anti-Ue e anziché tentare di portare l'Italia fuori dall'Europa si dà da fare per portare (giustamente) l'Albania dentro.
Intanto l'Ilva diventa nuovamente un grosso guaio e, a occhio, sale il conto per lo stato, e si accelera l'addio dei Mittal. Come sapete la procura ha disposto la chiusura dell'Altoforno 2.
La neo presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia è la prima donna a ricoprire quel ruolo. Quindi congratulazioni, parlatene a cena, resta facoltativo se fare o no paralleli con la recente premiership femminile finlandese. Qui la preferenza sarebbe per evitare paralleli, per rispettare le singole storie personali e non farne quindi un fascio, anche se al femminile. Oppure, citando direttamente alla fonte di questa newsletter, fate annunci in finlandese
Bisogna guardare le cose da vicino, capire, scoprire, e non buttarsi sulla critica generica e sulle lamentazioni inevitabilmente qualunquiste. Ditelo a cena per parlare di infrastrutture malridotte e pericolose e della catena delle responsabilità.
In Francia si sciopera, con sempre meno baldanza, contro l'età pensionabile a 64 anni trattabili.
In Algeria vigilia elettorale in cui le opposizioni contestano le elezioni.
E domani si vota in UK. Ma è un voto che andrebbe messo in discussione alla radice, perché non è corretto mettere gli elettori in una condizione impossibile, ovvero quella di dover decidere di Brexit e delle politiche nazionali. Due domande assieme (di cui una, quella sulla Brexit, notoriamente irrisolvibile e irrazionale) sfidano le facoltà mentali e annullano il senso degli schieramenti.
Far guadagnare come è giusto alle atlete del calcio femminile, la Cgil è con loro.
E un congedo signorile.
Intanto volendo c'è la presentazione dell'arrivo di Rino Gattuso al Napoli.
Moltissimo affetto da tutta Italia alla famiglia Carrisi per la morte della mamma di Al Bano.