Le ipotesi sull'aereo ucraino caduto in Iran e i dati sul lavoro
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Lo dicevamo ieri a cena, non si esclude, anzi si afferma. E diventa, oltre a un pesante bilancio di morte tra civili stranieri ora da mettere a carico del regime iraniano, anche una ragione di scontro proprio nel momento in cui l'ondivago Donald Trump era passato alla fase del dialogo.
Consiglio dei ministri in cui si parlerà anche di Libia, per ora di cena dovrebbe essere finito (tra l'altro si creano i due ministeri da dare ai già individuati ministri di istruzione e di università e ricerca). Andateci piano a parlare di gaffe irrecuperabile dopo il mancato arrivo ieri a Palazzo Chigi di Fayez Al Serraj. Le cose forse sono più complicate e il presidente pur riconosciuto dall'Onu non può più essere interlocutore unico. Inevitabile che si parli anche con l'altro e le gelosie lasciano il tempo che trovano.
Giuseppe Conte al Foglio, parlatene per la Libia, per Ursula (intesa come maggioranza) e per tante altre cose.
L'Algeria guarda con molto interesse a quello che succede in Libia e ne parla con Luigi Di Maio (affacciato su un'altura a guardar giù).
Effettivamente menano tutti all'Iraq, per una ragione o per l'altra.
Un po' di grafici per vedere che la paura finanziaria è durata poco.
Ritirano le firme in tre e quindi bloccano l'indizione del referendum confermativo sulla modifica costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari. Intendono così evitare che la scadenza del referendum vada a interferire con il voto politico. Ma c'è anche la legge elettorale detta germanicum, perché sarebbe simile a quella tedesca (allora era meglio allemanda, che è anche una danza e si presta meglio al dopo elezioni nel mondo proporzionale).
Il movimento verso l'esterno del MoVimento si intensifica.
C'è questa roba sulla Rai e i conflitti di interessi lavorativi. Non se ne farà nulla però parlatene se vi capita.
Il candidato leghista alla Regione Calabria, come non parlarne un po' a cena.
Il lavoro, piano piano, riprende forza, forse non c'era un momento peggiore per riaprire la discussione su jobs act, norme sui licenziamenti e tutto il resto.
La povertà: "Quando vi siete decisi fatemi sapere".
Purtroppo è storia (giudiziaria) e quindi ci si può solo indignare ma non più correggere gli errori.
In Francia riprendono gli scioperi e le manifestazioni diventano più violente.
Il Regno Unito non esce proprio da Erasmus ma anche rispetto al programma di scambi studenteschi fa confusione nelle trattative con l'UE lasciando aperte tutte le possibilità. Insomma si appresta una delle tante fatiche inutili del lavoro di smontaggio e poi rimontaggio dei rapporti con l'UE.
Intanto il sindaco di Londra si arrabatta come può per dare istruzioni e rassicurazioni ai cittadini UE in città e alle loro famiglie
La procedura per impeachment avanza a buon ritmo.
Facebook farà pure una (mezza) guerra al deepfake ma lascia circolare bugie altrettanto gravi e le elezioni USA 2020 ne saranno inquinate come quelle del 2016.
Come sapete serve un navigator per Meghan e Harry. Ma, attenzione, la loro scelta non è piaciuta a tutti e Piers Morgan si fa interprete dei contestatori e degli arrabbiati mentre il Guardian, che è più riflessivo, mette in guardia la coppia ducale dalle difficoltà della vita da freelance
Le ricorrenti vicende di corruzione e di lotta alla corruzione nelle grandi aziende coreane (la cui efficienza non è poi minimamente scalfita da tutti questi sconvolgimenti).