Giuseppe Conte (foto LaPresse)

La fiducia nel governo e i guai per il mondo del lavoro

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

I dati di oggi.

 

Il grande guaio del Pio Albergo Trivulzio e le responsabilità che emergeranno.

 

La regione Lombardia poteva chiudere Nembro e Alzano.

 

Giuseppe Conte piace sempre di più. Illumina, con una condotta semplicemente ordinaria e prudente, la pochezza altrui, cioè la mette in evidenza. Ne esce appunto ben illuminata ma piena di debolezza l'opposizione del "più uno" (la tecnica per cui si aggiunge sempre qualcosa alle proposte del governo) o l'opposizione che chiede i tavoli condivisi col governo, poi ci va, spara qualche idea a caso, e subito va a raccontare che il governo è protervo perché non vuole eseguire ciò che l'opposizione chiede (intima? ordina?). Insomma non sembra tanto che sia Conte a fare passi avanti, quanto gli altri a farne indietro.

 

 

E' anche una questione di stile. Provo a citare un tweet della casa per mostrarlo

 

  

L'Eurogruppo alla prova della rinnovata alleanza italo-francese e di qualche proposta innovativa.

 

In questa fase, e con la produzione e le imprese da rimettere in movimento, servono le lamentazioni sulla burocrazia? serve la (un po' ripetitiva) litania del "dottore fuori stanza" o dei "lacci a lacciuoli"? Insomma, quelle sono questioni e schermaglie da tempi normali. Adesso ci si aspetta da un imprenditore o da un lavoratore e dalle loro associazioni che facciano qualcosa e non che postino su Facebook qualche pazzesca, incredibile, stortura della burocrazia. Ci saranno difficoltà ma ora serve la volontà di superarle. Le associazioni e i sindacati ci sono anche per funzionare come infrastruttura organizzativa, non solo di rivendicazioni, ma anche di processi innovativi. Allora quello che ora ci si aspetta di vedere e sentire dal mondo del lavoro sono richieste e azioni decise, attivando al massimo le associazioni e i consorzi per superare i problemi del credito, impegnandosi per riavviare i consumi di beni intermedi, in modo che le filiere riprendano a funzionare. Il decreto può piacere o no, avrà mille difetti, ma qualche strumento lo mette a disposizione. Usateli quegli strumenti e le correzioni arriveranno.

 

 

Comunque questa è la burocrazia, questi sono gli impacci. Ecco, ora saltateli.

 

 

Ecco, stesso ragionamento, ma trasferito dall'economia nazionale a quella europea.

 

  

Quindi va bene il debito, quando serve, e ora serve, ma ben più importante è fare tutto il possibile per favorire la crescita della produzione, dei redditi da lavoro, dei consumi, degli investimenti. E' il momento delle proposte e anche della spinta di tutte le forze dell'economia. Le famose riforme a costo zero (diritto civile, burocrazia, peso dei controlli, procedure degli appalti) e un po' di economia dell'offerta (con riforme che favoriscano il lavoro e l'iniziativa privata) che dovrà accompagnarsi alla crescita della domanda pubblica. Tante proposte e tante idee devono circolare. Mentre suona tremendamente fuori luogo e stupido, come si diceva, il ricorso alle categorie della polemica aggressiva/lamentosa.

 

 

D'altra parte stare a impuntarsi e a fare i precisetti ora sarebbe pericoloso. L'Istat, che non mette le parole a caso, parla di situazione senza precedenti.

 

E il Censis, commissionato da Confcooperative per analizzare questi giorni, dice qualcosa di altrettanto interessante.

 

L'allarme in Germania per le fughe da casa e dalla quarantena attratti dalla fioritura dei ciliegi.

 

 

E' una questione un po' americana, ma la capiamo anche da qui. Paul Krugman se la prende con decenni di predicazione politica contro il potere centrale e dice che quella forma blanda di qualunquismo ha prodotto danni gravi e che ora ce ne stiamo accorgendo.

 

 

Per la sezione (che qui non c'è) del "contrasto alle bufale" ecco come non si dovrebbe trattare nessun argomento e tantomeno lo strategico investimento nel 5G. Stupisce che sia uscito su La Stampa. Aggiungiamo subito accanto la demistificazione, o, come si dice ora, il debunking.

 

 

Le battute online stavano un po' eccedendo la misura e anche superando i limiti della volgarità. Allora ci pensa Sabina Guzzanti a rimettere in modo spiritoso le cose a posto riguardo alla somiglianza di altre sue imitazioni alla ministra Azzolina.

 

 

Andrà tutto stretto.

 

 

I campionati di calcio.

 

E il Frosinone che sente aria di beffa e prepara le carte bollate.