Il nuovo Ponte Morandi e il brutti segnali che arrivano dalla Germania
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Il Ponte di Genova, davvero bello. Il ricordo del disastro e delle vite umane perse.
E qualche lezione da trarre per l'immediato. Ci sarebbe piaciuto che oggi stesso, invece di celebrare e basta, si fosse comunicata la lista delle opere pubbliche la cui condizione è stata verificata o sarà presto verificata, per non essere presi di sorpresa un'altra volta. E sarebbe anche un eccezionale segnale l'individuazione di una serie di opere alle quali applicare qualcosa che assomigli al "modello Genova", immaginando anche di buttare giù e ricostruire ove necessario. La ministra Paola De Micheli prende molto sul serio questi progetti futuri e dice anche in cosa differiranno dalla condizione di assoluta eccezionalità della ricostruzione del ponte.
Obbediamo alle disposizioni e stiamo nella grazia. Il Papa non si allinea alla Chiesa infuriata per il prolungato stop alle messe e predica un po' di serenità nei giudizi e nei comportamenti.
Noi mettiamo subito zizzania, contravvenendo all'esortazione papale (ma la condividiamo), e andiamo a cercare nientemeno che un Roberto Calderoli più donchisciottesco che crociato e pronto a sfidare, in difesa di cause altrui, Giuseppe Conte a singolar tenzone.
La Francia non scarseggia di oratoria estrema, ecco il primo ministro Edouard Philippe sciorinare la sfilza di tutti i momenti peggiori nella storia del paese alla ricerca di termini di paragone per l'attualità della crisi sanitaria. Enfasi a tutto spiano perché Philippe sta per comunicare la rinuncia ai baldanzosi propositi di riapertura del presidente Emanuel Macron. Quindi per le scuole, la cui riapertura era stata la decisione di bandiera del presidente, ci si dovrà limitare a elementari e asili, ma solo se i dati saranno incoraggianti, dall'11, e dal 18 si passerebbe alle medie, per i Licei si aspetterà giugno e poi si valuterà. Talmente tanto si dovrà aspettare, però, che tanto vale guardare a settembre (come in Italia). Comunque in Francia la fase 2 comincia l'11 maggio, ed è basata su regole semplici di igiene e di distanziamento. Ma tocca tutti gli aspetti della vita personale e sociale, con le difficoltà del caso (quelle che ben conosce il nostro presidente del consiglio, costretto a misurarsi con le relazioni affettive altrui, tra congiunti e affetti stabili). Ad esempio c'è l'impegno a lasciare spazio sui trasporti pubblici a chi "deve davvero viaggiare", definizioni di buon senso, certo, ma alla prova dei fatti sarà tutto complicato. La scelta del raggio di mobilità libera non è stata fatta su base regionale ma col compasso, più rigorosamente (qui un pugliese o un siciliano hanno spostamenti da ore a disposizione mentre un umbro o un valdostano stanno un po' più costretti) e quindi fissando una distanza di 100 km, bella cifra tonda, da casa. E niente campionato di calcio.
E in Germania il numero chiave, quello citato giorni da Angela Merkel, risale. Brutto segno e motivo di possibile prossimo scontro politico.
Tentativi di distanziamento attivo, mica è facile.
Giù dal divano! E vabbè ogni tanto una presa in giro ai nostri liberisti ci può stare.
Attenzione al Kawasaki disease, una grave forma infiammatoria che colpisce i bambini. Non se ne conosce esattamente la causa, ma in questi giorni più studi stanno verificandone i legami con il Covid-19. Un numero rilevante di casi è in Italia a Bergamo all'Ospedale Giovanni XXIII.
Vanno già molto i bilanci (sembrerebbe presto, ma fa niente).
Meno seguite di quella di altre città italiane ma a Napoli ci sono varie specializzazioni molto importanti per la ricerca medica e in questi giorni lavorano su ambiti scientifici meno esplorati.
La bravissima Jacinda Ardern, premier della Nuova Zelanda, spiega come ha guidato il paese attraverso la crisi sanitaria.
Meno bravo e con meno successi da raccontare, Donald Trump, adesso anche contestato per non aver ascoltato le segnalazioni sul rischio dell'epidemia.
Cambio alla guida di Aeroporti di Roma.
La strana ondata di piccoli danneggiamenti artistici e storici a Roma proprio in questi giorni.
Categoria in arrivo, si parla molto di loro in questi giorni, i twelderly (i quasi vecchiotti, ma più quasi che vecchiotti).
Be', la rissa tra Michael Moore e gli attivisti ambientalisti, con per posta il titolo di maggior combattente contro il riscaldamento globale, un po' di divertimento ce lo regala.