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Di cosa parlare stasera a cena

Il problema dell'Inail e la soluzione di De Luca

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Cercasi ragionevolezza e buon senso per la vicenda causata dalla interpretazione dell'Inail per casi di contagio da Covid-19 che colpiscano lavoratori dipendenti e collaboratori con contratto e per le responsabilità del datore di lavoro. L'Inail propone questa interpretazione, per alleggerire la portata della norma del 3 aprile, ma chi conosce procure e tribunali dice che non basta, o meglio, che resta molta discrezionalità nel giudizio, a fronte di un fatto, il contagio, nel quale la responsabilità del datore di lavoro è particolarmente rarefatta.

   

Non il 18 maggio ma neanche il 25 maggio, la soluzione campana è nel mezzo, il 21 maggio, un giovedì, giorno interessante per riavviare l'attività commerciale. Vincenzo De Luca dà insomma 3 giorni in più rispetto alla data attesa e forse non sbaglia, perché correre è inutile, i negozianti e i ristoratori devono avere il tempo per organizzare spazi e servizi, e soprattutto i clienti devono accettare le procedure per la sicurezza sanitaria e abituarsi ad esse. Comunque, a parte il giusto mezzo deluchiano, entro stasera per cena o domani al massimo per merenda, si conosceranno tutte le regole e gli orari per le varie riaperture di negozi e altre attività.

 

Riapre San Pietro, basilica sanificata e via libera.

 

Taglio non ideologico e piccole verità che rendono un servizio come questo sulla questione della regolarizzazione dei lavoratori nei campi e del contrasto al caporalato un po' più interessante di ciò che si sente in giro. Vedete come gli intoppi si annidano anche nella logistica, ad esempio per il trasporto dei lavoratori verso i campi, e nella contrattualistica. Ma soprattutto vedete che quando si ragione su fatti concreti le analisi si semplificano molto.

 

L'imprudenza indagata in ritardo.

  

I medici francesi ce l'hanno un po' con Macron.

  

Oggi molti contro la globalizzazione, o meglio, ad annunciarne e celebrarne la fine. Ma non è nata da volontà specifiche, nessuno ha aperto il rubinetto o acceso l'interruttore per avviarla. E' un fenomeno inevitabile e connaturato alla specializzazione produttiva tra diversi paesi del mondo e a decine di altri fenomeni, come ad esempio la creazione di eccessi di risparmio in alcuni paesi o il miglioramento delle condizioni tecniche della logistica. C'è il prossimo Economist, che da un po' gioca a fare lo spiritoso flirtando con le visioni contrario allo sviluppo e all'iniziativa privata. E c'è un diluvio di previsioni pseudo scientifiche con cui si dà per spacciata la crescita del commercio internazionale. Vedremo.

  

Qui lo chiamerebbero il decreto salva-Trump, comunque Joe Biden non lo farà.

  

Bolsonaro nega il virus ma licenzia il ministro. 

 

Ricordate i commenti in Italia quando si parlava della proposta (non ufficiale e mai realizzata) di controllo ancora per qualche settimana della mobilità degli anziani? Sembrava iniziato un nuovo regime segregazionista e violento. Ovviamente il problema era opposto, cioè creare le condizioni, anche psicologiche, per evitare l'autosegregazione.

 

Si può fare, si può ridurre il consumo di droga come dimostrano i dati del lockdown.

  

Se non c'è, temporaneamente, il ciclismo, ci sono le storie del ciclismo da raccontare a cena. Questa poi ha a che fare anche col vino, quindi è perfetta.

 

Il dolore di moltissimi per la perdita di Ezio Bosso, entusiasta della musica, la usava come linguaggio universale, per un messaggio di umanità e amore.

 

E c'è un filo musicale per un altro addio che oggi ci rattrista, al collega del Tg2, Sandro Petrone. Giornalista serio e bravo e musicista.