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Di cosa parlare stasera a cena

La ricetta di Visco e i problemi di Trump

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Ignazio Visco e l’analisi seria di cosa sta succedendo all’economia e alla società italiana. Non c’è, per fortuna, la drammatizzazione eccessiva e un po’ posata in cui indulgono in tanti. Il governatore parla di “scelte mature e consapevoli” da prendere, come chi dovesse instradare nella vita un giovane promettente. Rispetto alla continua lamentela (contro cosa poi? Il virus? Il pipistrello? Il destino?) nella visione del governatore troviamo un possibile programma economico e sociale, regalato, come fa sempre la Banca d’Italia a chi al governo ne volesse fare uso. Ricordando che ce la siamo passata male anche altre volte, e che ad esempio le banche, come attesta Visco, stavano peggio durante la crisi finanziaria del internazionale del 2009 e italiana del 2011

  

C’era Mario Draghi ad ascoltare. Tra i pochissimi invitati nella sala di Bankitalia di solito gremita di banchieri, imprenditori e sindacalisti. Una presenza ridotta al minimo ma non completamente azzerata, per mantenere il senso assembleare dell’incontro ricorrente di fine maggio senza però rischiare l’assembramento.

  

C’è qualche anticipazione dei progetti di Vittorio Colao e del suo gruppo di lavoro per la ripresa dell’economia italiana, e c’è stata un’intervista senza indicazioni specifiche ma dal tono molto interessante. Le proposte sembrano davvero forti, con effetti nel breve periodo e con la capacità di dare una struttura ben dimensionata al settore produttivo italiano. L’impostazione di fondo del progetto sembra proprio pensata per coniugare un approccio di emergenza, utile nei primi tempi, con interventi di stabilizzazione e di riforma profonda, da tenere invece nei tempi successivi. Qualcosa oggi a proposito del piano potrebbe dirla al Festival dell’economia. C’è un ottimo streaming, ascoltate e parlatene a cena.

 

Intanto ecco com’è andata nei primi mesi del 2020.

 

E i prezzi, come succede se c’è recessione, che scendono, con l’inflazione negativa.

 

Insomma, oggi ci sono due nomi da tenere a mente, Visco e Colao, perché da loro arrivano al governo le ricette per provare a passare dalla lotta all’epidemia alla ripresa dei servizi pubblici, dell’amministrazione, delle attività economiche. Colao è stato chiamato e incaricato apposta, si disse anche con poco entusiasmo da parte di Palazzo Chigi. E Visco è lì tutti i giorni, basta una telefonata per farsi dire cosa propone per l’Italia. Però in quest’anno speciale tutto può rapidamente diventare più utile e interessante. Le considerazioni finali dei governatori ogni anno indicano i progetti economici che sarebbe giusto perseguire, e le task force non sono una novità di questi mesi (ce ne sono state a palate, dalla spending review alla semplificazione a tanti altri temi). Il punto è che quest’anno potrebbe succedere che il governo dia loro retta. Uno dei punti di forza di Giuseppe Conte è nella sua elasticità verso l’adozione di soluzioni politiche. In più c’è lo stato di necessità in cui si trova il governo, l’obbligo di trovare strade riformiste per uscire dallo stallo seguito alla crisi sanitaria. E c’è anche l’occasione storica per realizzare cambiamenti che in altri tempi non sarebbero stati possibili.

 

La Lombardia e le riaperture, con un nuovo possibile rinvio.

 

Attenti alla seconda ondata.

 

Forse le scelte sulla scuola, particolarmente complesse come appare in questi giorni, potrebbero essere semplificate con gli studi citati qui.

 

Il dramma americano, l’odio razziale da cui non si viene fuori.

 

E il presidente che aggiunge male al male, attacca gli amministratori locali anziché dare risposte a tutto questo disastro sociale, scarica responsabilità, accusa, e riesce anche a incorrere in un nuovo richiamo da Twitter.

  

E l’incapacità di gestire la forza pubblica, con cadute che sconfinano quasi nel ridicolo se non fossero anche tremendamente intimidatorie nel paese che ha promosso e difeso più di tutti la libertà di stampa e di opinione.

  

Però i politici inglesi non hanno idee chiare su cosa sia un’epidemia.

 

Woody Allen al contrattacco.