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Di cosa parlare stasera a cena

La proposta di Kanye West e i test sui vaccini per il Covid-19

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

La plenaria, con cui si chiuderà il poderoso negoziato europeo, è nuovamente slittata nel pomeriggio. Per cena ne parlerete apprendendo sviluppi in diretta. Ma si chiude. Ci sono intese su importo del fondo e modi di uso. Restano da definire alcune regole sui controlli. E fino a una certa ora conviene a tutti i leader mostrarsi ai propri elettori come negoziatori feroci. Ah intanto emerge che lo scoglio vero è l'Ungheria del meloniano Viktor Orban e la sua voglia di sottrarsi allo standard legale europeo in materia di stato di diritto, cioè dell'essenza della democrazia liberale.

  

La questione non è tanto nell'importo del fondo per la ricostruzione ma nei pesi relativi tra i vari paesi europei con cui ponderare il diritto di bocciare o promuovere i piani nazionali di riforme e le loro attuazioni. Il punto era stato colto e divulgato giorni fa da Mario Monti in un intervento sul Corriere della Sera. Sta lì la divisione tra paesi contrari alle concessioni eccessive e paesi pragmatici. E c'è di più: la linea italiana, tedesca, francese, spagnola, portoghese è più politica e più europeista, a un livello tale da rappresentare effettivamente una svolta storica. Non si tratta di grattare qualche soldo in più o di evitarsi procedure invadenti, si tratta invece di realizzare un sostanziale trasferimento di poteri politici e di autonomia finanziaria verso livelli comunitari. Questo è un passaggio che trasforma l'Europa e smonta un paio di decenni di propaganda martellante del proto-sovranismo e poi del sovranismo realizzato. Non è più neanche un contrasto al sovranismo, fatto proponendo argomenti filo-europei, ma è un cambio di regole e di campo di gioco, con cui gli stessi argomenti sovranisti perdono di senso e ovviamente di efficacia. Ecco perché il vertice è lungo, drammatico, notturno e diurno. Ma queste sono contingenze e sono anche segni buoni di politica vera. L'Italia non è lì per chiedere aiuti (anche se per semplificare il messaggio lo stesso governo ha proposto a lungo questa chiave mentre l'opposizione ricorreva alla banale immagine del "cappello in mano") ma per partecipare a questo processo di cambiamento. E per il premier Conte questa è un'occasione straordinaria per darsi, dopo la visibilità ottenuta con la gestione della pandemia, anche un'identità politica, di cui era privo, provenendo dalle fila dei simpatizzanti grillini e perciò non dotati di connotazione politica e ideologica

 

Ecco, il punto

 

Del tutto inventata invece l'accusa all'Italia sulla mancanza del piano nazionale di riforme.

 

Qualche ragione che milita per la frugalità.

 

Poi chi esagera comunque scoccia.

  

Per fortuna ha ragione Jacopo Giliberto, al solito, e non la propaganda leghista. L'unico cambiamento, come è noto, ha riguardato il regime speciale di favore detto quota 100.

 

Non usate i contanti e i negozianti vi ringrazieranno.

 

Prime risposte importanti dai test sui vaccini per il Covid-19. Quello di AstraZeneca, frutto della ricerca tra Pomezia e Oxford, dà risposta immunitaria nei pazienti sani. E la France Presse ci ricorda che anche un vaccino sviluppato in Cina ha ottenuto questo passaggio verso la piena funzionalità.

  

E poi c'è Dino Giarrusso, a delirare sui vaccini

 

Nessuno compra più mascherine (e Domenico Arcuri tanto ha fatto, ricordate?).

 

I morti e il ricordo.

 

A proposito di chi sparge notizie false e di chi cerca di fare il contrario.

 

L'offerta vale anche per l'estero? E per quelli già fatti?

 

Tutto ovvio e grazie Chiara, poi dopo gli Uffizi dai una mano anche ad altri siti meno famosi già per conto loro.

 

Il mare sale, il mare scende.

 

Tutti a vedere i film galleggianti.

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