(foto LaPresse)

Di cosa parlare stasera a cena

Gli elogi dell'Oms all'Italia e l'attacco a Parigi

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Attacco con una mannaia contro la sede di un’agenzia di stampa di fronte alla vecchia sede di Charlie Hebdo. Due persone sono state ferite e ora sono fuori pericolo. Un attentatore è stato catturato. E’ un diciottenne pakistano, con piccoli precedenti ma non ritenuto un elemento del radicalismo islamico. Un altro uomo, di 33 anni, è stato invece trattenuto per interrogatori

 

Nei giorni scorsi per ricordare la strage di Charlie Hebdo, mentre entrava nei giorni più importanti il processo alla squadra di terroristi, si era mobilitata tutta la stampa francese in nome della libertà di espressione. E il presidente Emmanuel Macron aveva più volte difeso, con discorsi e con atti di governo, i diritti di scelta libera, anche contro le disposizioni tradizionali e religiose. L’attacco di oggi potrebbe essere un tentativo di contrastare il clima di rinnovato laicismo e di rinnovato sostegno alla libertà in Francia

 

La solidarietà di Giuseppe Conte alla Francia a nome di tutti gli italiani

Paolo Gentiloni dice di andarci piano, almeno altri 12 mesi, prima di reintrodurre misure europee di controllo reciproco per il contenimento dei deficit nazionali

Che stanno facendo i 5 stelle dopo la loro stramba riunione? Sembra che le posizioni interne si stiano ricompattando attorno a un nucleo ministeriale, oggi è toccato a Luigi Di Maio e a Stefano Patuanelli, in versione fattiva e riformista, rinfrescare le ragioni per cui stanno al governo. Con Di Maio a rispolverare le peggiori modifiche costituzionali, su cui lavorare ora che ci ha preso gusto. Vorrebbe partire dal vincolo di mandato, per il quale ha riutilizzato l’abusata invettiva contro i voltagabbana. Già l’uso di questa parola, se qualcuno lo facesse a cena, dovrebbe indurvi a cambiare cena o a cambiare commensali. Poi c’è da considerare la differenza tra la riduzione del numero dei parlamentari, una cosa ragionevole e accettata e anche promossa in passato da tanti gruppi politici, con il vincolo di mandato, con cui si andrebbe a intaccare un nocciolo di diritti individuali, addirittura prepolitici, e tutelati da norme perfino esterne alla costituzione, come quelle che derivano dall’adesione italiana alla dichiarazione mondiale e a quella europea dei diritti dell’uomo. Insomma, sembra facile dal punto vista demagogico, ma è tremendamente intricata sotto il profilo politico e costituzionale. Politico perché i 5 stelle rischiano di equivocare la relativa facilità con cui hanno portato a termine la loro iniziativa sulla riduzione dei parlamentari. Quella spinta, nata nel governo con Matteo Salvini, va ricordato, non è più ripetibile. Loro non hanno più la spinta dell’onda populista, sono impegnati nel mantenimento di una maggioranza e nel sostegno al governo, non hanno armi di ricatto verso gli alleati. Allora (modesto consiglio se Marco Travaglio lascia qualche spazio anche ad altri per esercitarsi nel ruolo di mosche cocchiere dei grillini) forse sarebbe meglio pensare alle riforme costituzionali collegate logicamente con la riduzione dei parlamentari, sulla quale c’è stato consenso, quindi sulla revisione del bicameralismo e delle regole per il voto di fiducia e per quelle sulla composizione del collegio elettorale del presidente della repubblica. Ma Di Maio, con anche i suoi riferimenti alla riduzione degli stipendi dei politici, è una specie di centrista del movimento, nel senso che cerca di tenere assieme le varie componenti di quella misera ideologia. Operazione che gli riesce per molti ma non per tutti. Perché una parte dei contestatori sta aumentando le distanze dal movimento, tra di essi certamente Barbara Lezzi, arrivata fino al punto, estremo per un grillino, di lasciare la chat di gruppo. E con “Barbara ha abbandonato il gruppo” si sancirebbe l’avvio di chissà quale gruppo dissenziente. Ma tenete sempre presente che per un movimento privo di una vera ideologia (che non sia un certo sentito dire, un’orecchiata alle mode politiche ridotte a bignamino) anche le scissioni non hanno grandiosità né tragicità. Diventa veramente, e non con il crudele sarcasmo comunista, un “Barbara se n’è gghiuta e soli ci ha lasciato”. La battutaccia di Palmiro Togliatti contro Elio Vittorini, da verdetto annichilente e vagamente minaccioso diventerebbe invece una banale, anche se ironica, constatazione. Certo, però c’è da fare i conti con una maggioranza notoriamente risicatissima, ma l’impressione è che i dissenzienti non riusciranno nell’impresa anti-Conte.

 

Dopo i grandi giornali internazionali è l’Organizzazione mondiale della sanità a riconoscere pubblicamente i meriti dell’Italia nella gestione della crisi sanitaria

proviamo a legare il link di sopra con questo qui che riguarda la fiducia delle imprese rilevata dall’Istat e le stime delle grandi banche d’affari dicono che ripartirà presto anche il mercato del lusso, recuperando il terreno perso e anzi guadagnandone di nuovo

e quello che ci precede leghiamolo alle notizie che, senza volerlo, la maggioranza comunica al mondo

però si comincia a percepire il peso dell’assedio virale, inteso come pressione dei paesi confinanti dove il nuovo (ma ormai non nuovissimo) coronavirus è più diffuso. Succede anche agli svizzeri, che cominciano a imporre controlli maggiori

e a Parigi, come ieri a Marsiglia, i gestori di bar e ristoranti sono in subbuglio per l’intenzione delle autorità di chiudere tutte le attività dei locali pubblici alle 22

il covid a scuola, siamo di nuovo in Italia

non vogliamo gestirli (sapremmo benissimo come si fa) e perciò esportiamo sempre più rifiuti. E’ l’unico export che costa a chi lo fa

il censimento fa fatto meglio negli USA, anche a costo di metterci qualche mese in più

Ruth Bader Ginsburg avrà l’onore della sepoltura civile più importante degli USA e sarà la prima donna di religione ebraica

e auguri a Andrea Campbell che vuole diventare sindaca di Boston anche per riequilibrare la rappresentanza a favore dei neri

due italiani (ben sperimentati) prossimamente sulla Luna

la Tv americana adora il maltempo e si butta pure su quello salernitano, però che impressione davvero

si avvicinano i lunghi pomeriggi d’inverno, cosa c’è di meglio che rinnovare il Monopoli (lasciamo la i) e aiutare Bergamo?

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