Di cosa parlare stasera a cena
I nuovi colori delle regioni e il futuro del governo
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Dove va il governo? La scena pubblica è stata riempita di messaggi in concorrenza tra maggioranza e opposizione, come è normale, ma aventi a oggetto la stabilità del governo, e questo è meno normale, dal momento che dovrebbe essere compito esclusivo della maggioranza. Invece succede che almeno riguardo alla politica economica e a quella sanitaria (Matteo Salvini prova ad aggiungere anche le politiche per la scuola) ci sia una piccola gara a intestarsi sia il merito della continuità di azione, grazie al nuovo scostamento di bilancio, sia l’attenzione per alcune categorie economiche e sociali di cui da tempo, con un po’ di narrazione ripetitiva, si denuncia l’abbandono, dalle partite Iva agli autonomi, dalle professioni alle piccole attività produttive. La garetta ha un suo discreto tasso di squallore, per il brevissimo termine su cui è condotta, con partiti e leader che corrono a intestarsi il ruolo di protettori di questa o quella categoria. E una certa tendenza alla pantomima, con ruoli assegnati senza tener conto però della continuità dell’impegno politico. Nelle sue abituali riflessioni a caldo su Twitter lo dice con un certo candore Filippo Sensi, del Pd.
Ma restano invece da condurre la politica economia e quella sanitaria fuori dagli annunci nel breve termine e dalle intestazioni di meriti. E questo è un campo più complesso. Governo e maggioranza cercano di bilanciare lo spazio guadagnato dall’opposizione con la scelta dettata da Silvio Berlusconi aumentando le uscite pubbliche e tentando un recupero di propositività. Luigi Di Maio tenta con un classico, i punti programmatici (sempre meglio comunque di chiedere a Rousseau), e li affida al Foglio, aprendo un dibattito. Qui si è detto che l’altro segnale deve venire dalle riforme costituzionali e dalle altre modifiche che servono per adeguare le istituzioni al taglio dei parlamenti. Vedremo come andrà a finire, si comincia, come è noto, con voto sulle regole del Mes, e i 5 stelle si stanno orientando verso il realismo e il voto favorevole alle modifiche. Anche perché votare contro le nuove regole significherebbe votare contro il governo su un atto di politica estera e aprire inevitabilmente la crisi.
I tre "fatti" principali
Fatto #1
Arancione in vista, occhio al dpcm anche a ora di cena, e tenete a mente quel buon numero, 1,08, che segnala il rallentamento della velocità e della quantità di diffusione del coronavirus, ancora un piccolo sforzo e si va sotto a 1, avviandosi quindi verso una riduzione sostanziale dei rischi da crisi sanitaria. E qui trovate anche il punto dell’Oms sulla distribuzione e la logistica dei vaccini. Ma soprattutto AstraZeneca non rallenta affatto l’arrivo del suo vaccino nella disponibilità dei paesi da cui è stato richiesto. E c’è anche il dato generale di giornata in cui si dà il quadro dell’andamento dei contagi e anche oggi c’è un segno meno davanti a un numero assai significativo di posti in terapia intensiva, significa, con ogni evidenza, che la pressione sul sistema sanitario sta calando.
Fatto #2
La dichiarazione dei redditi slitta al 10 dicembre. Fermi, il provvedimento importante non è questo. Il breve rinvio, da fine novembre al 10 dicembre, serve solo a evitare che qualcuno, non sentendosi rassicurato dalla semplice espressione di intenzioni da parte del governo, intenda comunque presentare la dichiarazione entro novembre. Con i dieci giorni in più sarà possibile realizzare un ulteriore rinvio, quello importante, con cui si sposteranno i pagamenti fiscali ad aprile. Insomma: prima un breve rinvio tattico e poi un altro rinvio strategico e studiato per dare un quadro completo delle scadenze tributarie.
#Fatto 3
È stato ucciso con un’operazione dei servizi segreti il massimo responsabile del programma nucleare iraniano. Ma l’obiettivo strategico di questa azione non è ancora del tutto chiaro.
Oggi in pillole
- Le discussioni sulla pesca che frenano la trattativa sulla Brexit, mentre la questione irlandese resta irrisolta.
- Finalmente i tedeschi danno qualche regola in più per il lavoro nei mattatoi, da dove tra l’altro erano partiti i più gravi casi di diffusione del contagio covid.
- Le controverse decisioni sulla concessione di grazia da parte di Donald Trump.
- La Bbc si occupa della Rai ma sul tema della sexy spesa vince, come sempre, Maurizio Milani sul Foglio.
- Non c’è solo rosso e arancione sanitario a preoccupare le regioni, ci sono anche le colorazioni del meteo.