In sintesi saremo arancioni nei feriali e rossi nei festivi, che nei prossimi giorni sono tanti. Significa andare col motore dell’economia e della socialità al minimo. Però, aldilà delle critiche su ritardi e incertezze, c’è da fare i conti con diverse vedute all’interno del governo e della maggioranza e con la necessità di un compromesso, per il quale non si potevano trovare scappatoie furbe (salvo intese) o politiche (ne discuteremo con la verifica, avviamo un confronto) ma si doveva arrivare a indicazioni precise e a disposizioni corredate di orari, luoghi, regole sul numero massimo di persone ammissibili agli incontri natalizi e sui rapporti tra quelle persone. Intanto i dati (maledetti) non migliorano più, anche oggi quasi 18 mila nuovi contagi e 674 morti, con una stranezza che andrebbe notata, perché tutto va in peggioramento o alla meglio in mantenimento della presenza dei contagi ma calano senza mai cambiare la rotta i numeri dei ricoveri in terapia intensiva. Anche oggi sono diminuiti di 36 unità, portando il totale dei letti di intensiva occupati da pazienti Covid a 2819. Come questo andamento non si traduca in un miglioramento anche degli altri parametri è un piccolo mistero che affidiamo alle vostre conversazioni a cena.
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