(foto LaPresse)

di cosa parlare stasera a cena

Dopo l'ok al vaccino Pfizer non è più il caso di cincischiare

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Ecco l’attesissimo e anticipato sì dell’Ema all’uso del vaccino di Pfizer BioNTech in Europa, si può cominciare a vaccinare e non è il caso di cincischiare. Le resistenze di tipo no-vax sembrano ridursi e sembrano consegnate a un’estrema minoranza (almeno quelle dichiarate). Non c’è alcuna ragione perché la giornata cosiddetta simbolica con cui si vuole avviare il lavoro in Italia, appoggiandosi a strutture esistenti e provate per le emergenze, non debba essere replicata nelle giornate successive, almeno fino alla partenza su larga scala. Per essere più chiari: anche se si comincia con solo qualche migliaio di dosi non c’è nulla che impedisca di proseguire con lo stesso passo, per raggiungere, come da programmi del governo, le persone più esposte e che a loro volta sono impegnate nella prima linea del contrasto alla pandemia. Intanto l’Ema ha già da fare, tra pochi giorni, con l’altro vaccino in arrivo, quello di Moderna. Qui guardiamo con più interesse ai vaccini che alla notizia dell’individuazione di un ceppo leggermente diverso in UK poi diffuso in altri paesi europei e ora isolato anche al Celio di Roma. Lo sapete tutti, non si parla d’altro, ma forse l’effetto psicologico è stato maggiore di quello che sarà l’impatto reale. Anche perché, mutato o non mutato, nessuno aveva mai immaginato di avere cambiamenti sostanziali prima della fine di marzo 2021. Allora l’agenda della pandemia non cambia con la nuova scoperta. E si torna alle notizie di sopra, contano i vaccini, che sono efficaci anche rispetto al virus modificato, e contano le misure di prevenzione, ormai notissime e, con varie gradazioni, sempre le stesse ancora per almeno i prossimi 3 mesi. 

 

Le tre "cose" principali 

Fatto #1

Dopo il fermo, deciso repentinamente, dei movimenti da e per UK si lavora per recuperare qualche forma di mobilità. La Spagna si adopera per far almeno rientrare gli spagnoli, e sono tanti ma meno degli italiani. 

 

Fatto #2 

Ma poi bisogna continuare a parlare della crisi che c’è e non c’è. Perché finalmente c’è l’effetto dei social e della possibilità della trasparenza nel dibattito pubblico. Si è detto mille volte e ora che questo effetto si è veramente reso percepibile non ne parliamo più. Allora recuperiamo noi a cena. Perché sì i politici scaltri e i loro consiglieri per le cose di comunicazione pensano di poter gestire questa roba dei social e del web e anche della Tv tradizionale che finisce però per rimbalzare ovunque in rete e non perdona errori (soprattutto non in “fragranza” di reato, come abbiamo sentito in questi giorni). E’ la possibilità della trasparenza più che la trasparenza stessa ad aver scompaginato il gioco. Si può andare su twitter e sparare  un giudizio politico o anticipare una mossa tattica o lanciare un ultimatum. Non è obbligatorio, ma si può. E allora succede che lo fanno. Questa crisi natalizia (che però non c’è) si è giocata tutta così, con un ritmo accelerato rispetto a quelle pre-internettiane, in cui a menare le danze erano le interviste ai quotidiani. Ora le cose si intrecciano, e se Dario Franceschini prende la posizione che sapete tutti (se cade Giuseppe Conte allora ci sono le elezioni) gli altri non resistono, non aspettano i tempi canonici, e corrono a esplicitare la loro strategia. E’ tutto un po’ troppo visibile. La trasparenza, almeno per ora, non ha portato chiarezza ma confusione. Comunque qui ci affidiamo a Tommaso Nannicini per mettere le cose in ordine dalle parti del Pd

 

Fatto #3

E' lunedì, i dati vanno letti ponderandoli con la riduzione dei tamponi nel fine settimana e con i ritardi nelle comunicazioni dalle regioni verso il centro. Però si avverte finalmente qualcosa di significativo. Perché, dopo giorni di sorprendente e disperante altezza, il numero di morti riprende la strada della discesa. Non fate caso al piccolo aumento tra domenica e lunedì, perché è effetto delle comunicazioni tardive. Ma considerando i due giorni assieme a facendo una media si comincia finalmente a scendere. E questo dopo la costante discesa dei ricoveri in terapia intensiva per cause legate al Sars-CoV-2. Potrebbe essere finalmente l’effetto di una vera ed efficace attività di prevenzione verso le categorie più esposte, dopo la vergognosa trascuratezza con cui si è lasciato che il virus colpisse le residenze sanitarie assistite.  

 

Oggi in pillole 

 

 

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