Sui vaccini il governo tecnico si gioca la partita della credibilità

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Il nostro governo, con la sua forte cifra tecnica, nel senso del solutore di problemi e dell’ingegnerizzazione e militarizzazione degli interventi pubblici, è fortemente esposto rispetto all’irruzione dell’imponderabile e dell’irrazionale. La micidiale campagna sui vaccini trova il governo iper-tecnico scoperto proprio sul lato vitale, quello della credibilità. Perché non è contro le brigate dell’inefficienza, ammesso che esistano, che ora ci si deve battere ma contro una strisciante, diffusissima, irrazionale, ondata di sfiducia, o contro un pericolo reale, ma residuale e difficile da dimostrare. Non si tratta di dire che si è trovato il parcheggio giusto o il piazzale adatto, e che si sono montati i tendoni più funzionali, e che i turni di medici e infermieri per vaccinare sono stati impostati con l’algoritmo perfetto. Non è tutto così ordinato, purtroppo, ma il solutore di problemi vorrebbe un mondo, paradossalmente, semplificato. In cui il match tra lui e il problema si gioca con regole chiare, senza colpi di scena. Ma non è proprio questo il caso. E rispetto alle critiche, alle illazioni, al complottismo latente e alla diffidenza presentissima, non c’è, per ora, una voce forte e chiara a opporsi. È complicato, certo, ma se gli uffici preposti si sono presi altro tempo e forse diranno la loro solo giovedì come si fa a far passare utilmente questo tempo e, soprattutto, a non impazzire tutti?

 

Anche le contestazioni che partono, dichiarandolo, da una competenza limitata e non tecnica e da informazioni anch’esse limitate, vanno a bersaglio e incrinano la reputazione del governo iper-tecnico. Citiamone una che viene da una persona in vista, come Carlo Cottarelli, non conosciuto per estremismo o sensazionalismo.

Gli effetti, cioè il rallentamento molto marcato nelle somministrazioni. Peccato per il Lazio che andava forte e la Lombardia si stava impegnando per colmare distanza. Entrambe le regioni, comunque, puntano a recuperare la condizione arancione già dalla prossima settimana.

 

lo schema vincente, forse quello in cui sperano i governi europei, è che affrontare le questioni sollevate dalla sicurezza di un farmaco è meglio di nasconderle e trovarsi poi con la marea montante della disinformazione. Il percorso sarebbe quello di un parere motivato dell’Ema per poter poi riprendere le somministrazioni dopo eventuali ulteriori controlli. Ma occorrerà una campagna di comunicazione enormemente forte, una presenza massiccia sui principali spazi televisivi e online. Intanto queste sono le specificazioni dell’Ema sul metodo di lavoro che viene impiegato. L’obiettivo è la verifica di tutti i casi di coagulazione del sangue verificatisi. Dall’agenzia è venuta anche una nuova dichiarazione sul rapporto preponderante a favore dei vantaggi rispetto ai rischi nell’uso del vaccino AstraZeneca e sulla mancanza di legame dimostrabile tra vaccino e casi mortali.

Ma c’è la procura di Lagonegro.

 

Le 3 "cose" principali

Fatto #1

Intanto la commissione europea fa il possibile (cioè poco) per aumentare le forniture di altri vaccini

E c’è una novità importante per la possibilità che darebbe di tagliare uno dei principali fattori di contagio, quello, quasi sempre asintomatico, proveniente dai bambini

 

Fatto #2

L’onda che sale ci racconta quello che succedeva, in termini di contagi, qualche settimana fa. C’è qualche segnale di rallentamento successivo o perlomeno di stabilizzazione

 

Fatto #3

Si smuovono, era ora, le cose per la sfida del Campidoglio. Roberto Gualtieri è disponibile per il Pd. Con una caratterizzazione non ostile ai 5 stelle, il suo rapporto con Giuseppe Conte è stato ottimo durante l’attività di governo. Mossa che si inserisce bene anche nella linea che Enrico Letta sta cominciando a dare con la sua segreteria. Perché è probabile che resti comunque in pista una candidatura di Virginia Raggi. E allora si aprirà una possibilità da cui sia la linea Letta sia la nuova guida dei 5 stelle avrebbero da guadagnare. Con Gualtieri probabilmente sopra a Raggi al primo giro e quindi al ballottaggio con la persona che verrà scelta dal centrodestra. E dopo si potrebbe ragionevolmente avere una convergenza in fase di secondo turno per un’intera maggioranza Ursula in versione romana. Politicamente è l’operazione più interessante tra le varie possibili. Con, si immagina, un rimpianto molto moderato da parte dei grillini per la sconfitta della loro prima sindaca. Si candiderà anche Carlo Calenda, per il quale però non c’è stata quella convergenza preventiva su cui probabilmente contava.

 

Oggi in pillole

 

 

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