di cosa parlare stasera a cena
Casaleggio e il M5s a un passo dall'addio
Idee e spunti su quello che succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Le proteste e i tentativi di forzare la mano per riaprire tutto subito. Cresceranno, e il governo deve preparare risposte, anche per sottrarre la gestione del comprensibile malcontento a rappresentanze occasionali, nate dal nulla, chiaramente pronte alla strumentalizzazione in chiave politica. Oggi ne parlava Claudio Cerasa sul Foglio. E stasera sapremo qualcosa di più sulle intenzioni del governo, perché Mario Draghi si presenterà ai giornalisti dopo aver incontrato le regioni e alcuni leader della maggioranza. Diciamo alcuni leader perché non è più indicato come preponderante, o addirittura unico, il colloquio con Matteo Salvini. Il capo leghista, portabandiera della campagna per le aperture, vedrà Draghi mettendosi in fila e prima di lui è fissato già l’appuntamento di Pierluigi Bersani.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
I colori che cambieranno per le regioni. C’è chi resta com’è, ad esempio il Lazio, destinato alla permanenza in arancione e chi rischia, come la Sardegna, un ritorno in rosso dopo l’ebbrezza del bianco solo 3 settimane fa. Intanto una palestra su cinque riapre senza chiedere il permesso (cosa che va gestita e non si può passare sotto silenzio). E poi c’è il ritardo da recuperare per cure e prevenzione per tutto ciò che non è Covid.
Fatto #2
L’ingiunzione di pagamento dai gestori della piattaforma Rousseau (Davide Casaleggio) al Movimento 5 stelle rappresenta la fine malinconica e rabbiosa dei progetti con cui Beppe Grillo riuscì a superare il 32% dei consensi alle elezioni politiche. O meglio più che progetti delle visioni, parola pericolosissima, con cui Gianroberto Casaleggio salvò la sua aziendina di consulenza e convinse (dopo aver lavorato prima nientemeno che con l’Italia dei valori) all’avventura politica il comico annoiato. Il termine, tornando alle questioni da ufficiali giudiziari, è per il 22 aprile. Non rispettarlo e prendere quindi le famose due strade diverse potrebbe essere il modo per segnalare, da parte della nuova guida del movimento, cioè da parte di Giuseppe Conte, che si apre un periodo nuovo e che l’obiettivo di diventare una specie di partito più o meno sul modello di quelli tradizionali è diventato raggiungibile e soprattutto che c’è la volontà di raggiungerlo.
Fatto #3
Il presidente Joe Biden va avanti con la proposta di tassazione omogenea nel mondo per i grandi gruppi multinazionali legata ai profitti realizzati in ciascun paese.
Oggi in pillole
- Tutti provicchiano il vaccino Sputnik V, ma poi, davvero, non lo prova nessuno. Né i tedeschi, che pure fanno la scena di prenotarlo, né gli slovacchi, ora molto preoccupati perché i campioni arrivati non corrispondono, nella composizione molecolare, a quelli usati per i test delle riviste scientifiche.
- Alla Camera il dibattito sull’offesa all’Ue del presidente turco, c’è anche stato chi, dallo schieramento di destra, lo ha difeso.
- L’ambasciatore del Myanmar in Uk coraggiosamente si schiera contro i militari e ora, con ogni probabilità, sarà costretto a chiedere asilo politico.
- Non correte a negoziare con gli ayatollah, perché forse non sono più saldi al potere, dice Bill Kristol.
- Da Pietro Ichino le regole e gli obblighi che si possono porre per la vaccinazione dei lavoratori.
- Che fanno i vaccinati? Prenotano una vacanza.
- Cosa vuol dire riaprire i Pub per gli inglesi.
- Come funziona il cervello degli studenti.
- Tutti a comprare il ketchup da una botta e via.
- Non uno ma ben due libri di Mike Pence. Chissà cosa ci si potrà trovare di interessante, unica cosa sarebbe un po’ di racconto dall’interno sulle scelte di Donald Trump e specialmente sugli ultimi giorni alla Casa Bianca.
- Al Bioparco di Roma sono nati una cammella e altri cuccioli.
- Ah, mentre ci esaltiamo per Jannik Sinner prepariamoci a seguire anche Lorenzo Musetti.