Di cosa parlare stasera a cena
Chiacchiere guascone sulle riaperture
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Riproviamo con lo schema delle chiacchiere serali informate o passabilmente tali. La questione delle riaperture sembra affrontata in modo simpaticamente guascone dal governo, ma forse necessita di qualche specificazione in più e anche di maggiore attenzione a singoli, specifici, problemi. Perché non fa un bell’effetto apprendere che per il ritorno a scuola si ripropone, pari pari, identico a un anno fa, il nodo del trasporto pubblico locale. È imbarazzante scoprire che si potrebbero ripubblicare senza essere scoperti i pezzi di aprile 2020 sul riempimento dei mezzi pubblici, sugli orari, sul coinvolgimento dei pullman privati. E vale anche per la gestione della permanenza a scuola e delle aule. Perché, se è facile l’ironia sui banchi a rotelle, diventa invece imbarazzante il silenzio sull’inattività a proposito di areazione delle aule e accessi differenziati, cioè sulle due questioni centrali per consentire il rientro. I sindacati della scuola hanno criticato le scelte del governo e sono pronti a contestare il rientro nelle aule. E un po’ vale anche per i ristoranti, certamente per l’uso delle sale interne, in cui la possibilità di una buona areazione cambia completamente la rischiosità. Mentre già si parla di allungamento dell’orario in cui è consentito circolare, e va bene, sembra una proposta sensata quella di arrivare alle 23, ma andrebbe tutto motivato e spiegato con maggiore impegno e con più chiarezza.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Vaccini e comprensibilità dei dati (quella che di solito si chiama trasparenza): il governo ora rende le cose un po’ più semplici e aiuta a non colpire con una generica accusa di furbizia, pescando a caso nella categoria “altro”, chi aveva un legittimo diritto anche se giovane. Andate a vedere l’aggregato, ora diviso per voci, delle vaccinazioni per categorie
Poi ci sarà maggiore comprensibilità e prevedibilità sulle consegne dei vaccini alle regioni. Si saprà, da questa settimana, quanti ne stanno arrivando e dove. E soprattutto sarà possibile fare una stima molto affidabile sui tempi delle vaccinazioni. Tutto ciò è possibile perché, dopo gli inciampi iniziali, la produzione mondiale si è rafforzata e stabilizzata. E c’è un aiuto sostanziale (sia per numeri, sia per prevedibilità) che arriva con l’inizio della distribuzione di Johnson & Johnson.
Fatto #2
Il piano e il Def entrano nei dieci giorni finali, mentre sembrano pienamente smentite le voci su un rinvio della consegna da parte dell’Italia. Tutti chiedono un maggiore coinvolgimento del parlamento, oggi è stato il turno di Leu, mentre FdI ne ha fatto un motivo di intervento quasi quotidiano. Ma è anche vero che in tutti i partiti si è formata una squadra, spesso anche molto ristretta, di negoziatori ai quali sarà affidato, anzi è già affidato, il compito di gestire una specie di stanza di compensazione politica sulla guida e l’attuazione del piano. Dai sindacati una posizione unitaria, con cui chiedono tempi certi per le vaccinazioni (senza differenze tra aziende), proroga del blocco dei licenziamenti e bocciano il condono fiscale. Sul piano insistono per avere quello che definiscono un vero confronto.
Fatto #3
I promotori della Superlega entrano nella fase della trattativa o in quella dello strappo. Molto si capirà nel giro di pochi giorni, ma, oggi, si potrebbe dare maggiori probabilità alla prima possibilità. Trasformando l’iniziativa in una mossa utile ad avviare un confronto più serrato sulle modifiche alla Champions. E forse così legge gli sviluppi il mercato azionario, dove, per fare un esempio, le azioni della Juventus hanno preso la via del ribasso. Florentino Perez parla e questo è importante. In ogni caso c’è da ragionare sulla insensata inflazione degli ingaggi e dei costi, problema all’origine degli squilibri finanziari dei grandi club, e da cui si può uscire.
Oggi in pillole
- Il presidente del Ciad Idris Deby è stato ucciso nella zona in cui agiscono i ribelli. 68 anni, era stato appena rieletto ma questa non era una grande novità dopo 30 anni al potere. Il potere è già passato a una giunta militare guidata da suo figlio
- La Brexit è impossibile e infatti Boris Johnson vuole mandarla avanti senza davvero realizzarla, si direbbe trasformato in un sostenitore del remain (solo con qualche tonnellata di disonestà in più)
- La provocazione russa con il blocco del Mar Nero
- Prima o poi bisognerà tornare a ragionare di pensioni e anche a prendere decisioni
- Alcune riflessioni sull’uso e la gestione dell’acqua e un’applicazione avanzata del concetto di bene comune
- I parchi più belli
- Il caffè del futuro
- Stanze vuote e voci che rimbombano: Clubhouse non lo vuole più nessuno
- La vita del liberal Walter Mondale, famoso per una sconfitta ma capace di trasformare la vicepresidenza degli Usa