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di cosa parlare stasera a cena

I morti in mare e gli indifferenti a terra

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

I morti in mare, a terra un po’ di sciacalli e un po’ di indifferenti. Il più che si fa è invocare un’azione comune europea, salvo poi non avere una linea europea nei rapporti con i singoli paesi del mediterraneo dai quali passa il controllo dei flussi di migranti

 

La difficoltà delle soluzioni certamente non deve far ripiegare verso l’atteggiamento di chi sfrutta queste morti per cercare voti, ma le proposte costruttive dovrebbero avere maggiore fondamento e dare più indicazioni operative.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Lo scoop del Foglio ci ha permesso di parlare del piano italiano per la ricostruzione già a pranzo, figuriamoci a cena. Insomma, le cose sono ormai avviate e forse si comincia anche a spiegare quell’atteggiamento un po’ distaccato di Mario Draghi rispetto ad alcuni temi, ritenuti però importantissimi fino a poco tempo fa, e rispetto a certe intemperanze nella maggioranza. Conoscendo bene le carte e parlando con i leader europei e con l’amministrazione Usa (dove sta accadendo qualcosa di simile all’Europa, ma su scala maggiore), il presidente del consiglio sembra preso da altre questioni. Come se i super piani di rilancio dell’economia facessero parte di un nuovo assetto europeo, dentro al quale molti degli idoli polemici di oggi non faranno più paura a nessuno.

Il Consiglio dei ministri è convocato per domani. Il piano sarà ben più dettagliato di quanto avremmo immaginato, arrivando anche a prevedere interventi specifici come, ne scegliamo uno come caso tra tanti, il passaggio dagli attuali 40 mila a 120 mila dei posti letto per studenti fuori sede. La logica dei micro interventi si inserisce nell’impostazione di un piano costruito su sei grandi pilastri e ipoteca, secondo (si spera) una programmazione coerente, la politica economica dei prossimi anni.

Per capirci, gli amministratori locali nel Mezzogiorno avranno da fare con più di duemila progetti per l’inclusione e il contrasto alla povertà educativa dei giovani. Mentre sia l’amministrazione pubblica sia le grandi stazioni appaltanti come Ferrovie hanno, di fatto, l’agenda scritta, e pure bella fitta, fino al 2026.

A Palazzo Chigi vorrebbero mettere una specie di direzione dedicata alle semplificazioni. L’idea affascina, ma ne ricorda di precedenti non finite bene (una produsse, per esempio, il falò di leggi acceso da un ministro leghista, senza che nulla però si semplificasse nella vita delle persone e delle aziende).

Non c’è praticamente capitolo che non venga toccato da questa specie di super legge finanziaria spalmata su sei anni, dalle carceri alla proprietà industriale, dagli istituti di ricerca alla sanità.

 

Fatto #2

La situazione nelle regioni e gli sviluppi molto gradualmente in miglioramento dell’epidemia in Italia

L’Ue vede l’obiettivo del 70 per cento degli adulti vaccinati entro la metà dell’estate ormai a portata e, sempre dando ragione alle nostre chiacchiere dei giorni scorsi, la capacità produttiva di vaccini nel mondo sta crescendo rapidamente e presto ce ne saranno troppi…

Ma c’è la causa europea contro AstraZeneca

E comunque continuate a farne due dosi.

Il grande balzo in avanti (vaccinale) della regione Lazio

In Giappone la situazione dei contagi è nuovamente molto preoccupante e ritorna lo stato di emergenza.

 

Fatto #3

Rousseau, inteso come piattaforma, va in cassa integrazione, diventa una crisi aziendale e tronca i rapporti con i 5 stelle. Per la verità a troncare erano stati prima i 5 stelle, un po’ alla volta, non pagando, facendo finta di niente, e, in qualche raro caso, anche attaccando a viso aperto la gestione ereditaria e un filino prepotente di Davide Casaleggio. È la fine del Movimento 5 stelle come era apparso sulla scena pubblica dalle elezioni del 2013 fino ad ora. Da tempo c’è al lavoro Giuseppe Conte per dare continuità e rappresentanza politica a una derivazione di quell’esperienza politica, fatta, come qui si è detto in passato, di una forma di centrismo assistenzialista e a valori di senso comune e di moderatismo ideologico. Per gli altri, per chi non vorrà seguire Conte, resta la possibilità di riprovarci con la protesta qualunquista, ma i concorrenti sono tanti e ben più preparati. Intanto, quell’azienda, la Casaleggio & associati, che pure aveva messo in riga un grande gruppo di parlamentari, riducendoli all’obbedienza, ora non fa più paura a nessuno. Le clausole, i vincoli, i versamenti obbligati sono come le mura crollate di una cittadella conquistata. Non incutono più timore e, semmai, sollecitano allo spernacchiamento.

 

Oggi in pillole

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