Riaprire i cantieri conviene di più che riaprire i ristoranti
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Sì, lo dice il Foglio da giorni, Matteo Salvini, infiltrato numero 1 nella maggioranza, sta avendo successo nell’intestarsi la battaglia politica per le riaperture, con accenti, tanto epici quanto fuori luogo, da lotta per la libertà. È vero, ed è vero anche, però, che su quel fronte deve subire la concorrenza di Giorgia Meloni, da oggi pronta a un’iniziativa parlamentare, qualcosa come la solita mozione fatta per farsi dire di “no” e presentarsi all’opinione pubblica come la paladina di #ioapro. Tutto vero, ma anche tutto un po’ troppo facile. Certo, il Pd e i 5 stelle sembrano un po’ frastornati e se non sono sostenitori dell’apertura non riescono neppure a difendere con convinzione la linea della prudenza. Ma forse tutto questo che ora ci sembra così importante sarà rapidamente cancellato dalla forza della ripresa economica. E i difensori delle aperture intese potrebbero perfino restare spiazzati, a combattere per l’ora in più o in meno, mentre i settori che non sono neanche sfiorati dal problema dell’orario del rientro obbligato a casa stanno lì a programmare l’aumento della produzione e dei ritmi lavorativi e a cercare di tenere testa all’attesa esplosione della domanda di beni e servizi (dovendo fare i conti con l’aumento dei prezzi di molte materie prime e la scarsità di prodotti necessari come i chip).
È vero che turismo e ristorazione danno lavoro e sono in grado di attivarlo rapidamente ma sono anche dotati di una straordinaria elasticità rispetto alla domanda di mercato e non necessitano (per quanto ora si lamenti giustamente la mancanza di certezze per il calendario delle riaperture e per i pass vaccinali) di programmazione complessa. Insomma, hanno certamente grandi difficoltà ma, con la forza di un sistema fatto di tantissimi imprenditori, possono superarle. Il guadagno politico/elettoralistico del consenso portato dalla protesta dura, oltre a dover essere spartito tra almeno due partiti, potrebbe essere sopravvalutato. Mentre il pezzo di Pil più rilevante, quello che arriverà dal manifatturiero, dalle opere pubbliche e dai servizi, è ancora in attesa di qualche gruppo politico che se ne voglia fare alfiere (ad esempio battendosi con convinzione e fin da ora e anche cercando visibilità con le stesse, un po’ rozze, modalità di chi chiede le aperture dei ristoranti, perché i cantieri si aprano e realizzino in tempo i progetti, perché le grandi infrastrutture digitali si realizzino e diventino accessibili, perché il lavoro sia meglio retribuito e anche più produttivo).
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Mario Draghi in Parlamento per avviare il dibattito (parola forse eccessiva) sul piano italiano per ripartire dopo la pandemia
Fatto #2
A proposito, dove andiamo stasera a cena (rientrando presto), per chi abita nelle regioni gialle ovviamente
La celebrazione del ritorno in giallo della Lombardia
Non ha pretese regolatorie o indicazioni amministrative ma il giro di pareri foglianti (l’avete letto sul Foglio) guarda alla piena ripresa della vita sociale con tenerezza e ottimismo. Parlatene a cena
Fatto #3
Ancora notizie di violenze e intimidazioni continue contro i lavoratori immigrati nel settore agricolo e nuovamente nella zona di Foggia, dove episodi simili e anche più gravi sono già avvenuti
Oggi in pillole
- Come si diceva prima, certe battaglie e certi eroi forse possono dare qualche effimera soddisfazione nei sondaggi, ma non sembrano raccomandabili per vincere davvero le elezioni
- La situazione delle famiglie, anche dei rapporti sentimentali, e le difficoltà per far fronte ai pagamenti ordinari a causa della crisi sanitaria
- Boris Johnson dice troppe bugie. Una mozione contro la mendacia (e 6 partiti, stranezza per Uk, in coalizione a sostenere l’iniziativa)
- E lo accusano anche di dire cose troppo ciniche anche per il pubblico inglese, ma lui smentisce di aver detto frasi terribili sui morti e il loro effetto politico
- L’India è in grande difficoltà per la pandemia, e questo è anche affare mondiale, perché è necessario che la diffusione del contagio venga ridotta per evitare che si formi una specie di bacino di riserva da qui il virus e le sue mutazioni ripartiranno a diffondersi nel mondo. Il potere (democratico), però, più che contrastare il Covid ha a cuore la difesa della propria immagine, da realizzare attraverso le forme moderne di censura
- Anthony Hopkins ringrazia per l’Oscar
- La Luna di stasera