Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

Di cosa parlare stasera a cena

Due questioni fondamentali sulla riforma della giustizia

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

La riforma della giustizia ha a che fare con le due questioni principali di questo momento politico e di questo governo. Una l'avevamo lasciata neanche a metà quando sembrava che il Conte bis potesse trasformarsi da espediente estivo anti-Salvini in esperimento politico fondato razionalmente e con qualche prospettiva di durata. Allora, sì era al compimento del primo anno del Conte bis, si era capito che gli effetti del taglio dei parlamentari avrebbero potuto offrire lo spazio politico per tentare, nientemeno, una riforma istituzionale. Perché lavorando su leggi e regolamenti si poteva favorire la nascita di un monocameralismo di fatto, con varie conseguenze sulla funzionalità del parlamento e sui rapporti tra governo e parlamento. Nodi storici che, casualmente, venivano a essere aggredibili. Non se ne fece nulla, malgrado l'insistenza, quasi gli ultimatum, di Nicola Zingaretti, allora segretario del Pd e molto influente esponente della maggioranza. Ora il tema si propone di nuovo e si intreccia con le riforme necessarie per la realizzazione di Next Generation Eu. Alla macchina della giustizia van fatti tagliando e revisione per poter circolare sulle strade europee. Oggi si vota e stasera sapremo se il governo ha davvero una propria capacità propositiva (come è sembrato finora) o se è di nuovo ostaggio delle singole idiosincrasie dei partiti. Nel dubbio, l'astensione funziona sempre.

 

Le tre cose principali

 

Fatto #1 A proposito, anche per il senato si vota dai 18 anni in su. Giusta riforma, di cui vedremo con interesse gli effetti e che, certamente, punta in direzione del monocameralismo.

 

Fatto #2 Insomma, va meglio il quadro ospedaliero ma non quello epidemiologico.

 

Fatto #3 Ancora sui dubbi sul Ddl Zan.
 


Oggi in pillole

 

 

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