Trieste, al centro delle proteste dei portuali (ANSA / Benedetta Moro)

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Spiragli di luce sul green pass nei luoghi di lavoro

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Qui ci eravamo un po' buttati a indovinare, con una forma di svagato ottimismo, e prevedevamo che gli dei della proroga e quelli del compromesso avrebbero evitato lo scontro frontale sull'applicazione del certificato vaccinale nei luoghi di lavoro o il micidiale blocco cileno dei trasporti. Forse avevamo ragione. Certamente qualcosa si è avviato nella ricerca di soluzioni intelligenti. Mentre la stessa leadership dei più battaglieri di tutti, cioè dei portuali di Trieste, perdeva credibilità e, forse, sostegno con la scoperta di una provenienza addirittura nel novero dei negatori del Covid. E, forse, ha giocato un ruolo anche la tenacia di un dirigente come Zeno D'Agostino, capace di tenere distinte la protesta anti green pass dalle altre rivendicazioni. Una mossa che ha favorito la chiarezza e ha tolto di mezzo le strumentalizzazioni. Magari sbagliamo tutto e finirà tra blocchi dei porti e tensioni tra lavoratori. Ma il numero dei favorevoli al green pass, misura che tutela chi frequenta i luoghi di lavoro, è una carta pesante in mano al governo.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Perché la ripresa economica è soggetta a forti rischi.

Fatto #2

La costituzione che cambia (e vive) senza scontri e senza contrapposizioni referendarie.

Fatto #3

Giusto ma con le quasi analogie si fa sempre più confusione che altro.

 

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