DI COSA PARLARE STASERA A CENA
Green pass, il momento rivelatore del governo Draghi
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
È andata bene, non ci sono stati blocchi, come dire, sistemici, ma solo i prevedibili episodi occasionali e limitati, con qualche rallentamento dell’attività lavorativa o dei trasporti (a Roma ha creato più danni un albero caduto sull’autostrada per Fiumicino). L’esame superato significa qualcosa per il governo e anche per la maggioranza. Mantenere, contro tante voci, anche minacciose, il proposito di consentire l’accesso ai luoghi comuni, compresi quelli lavorativi, solo se muniti di certificazione vaccinale o di tampone (pagato da chi lo usa), è stata una scelta che può caratterizzare questa stagione nel nome di Mario Draghi. È stato uno dei suoi momenti rivelatori. Anche se la frase “il governo va avanti” era stata detta più volte in passato e di fronte a piccoli e grandi tentativi di condizionamento politico, in questa occasione c’è stato qualcosa di più e di diverso, anche per la violenza vista in azione sabato scorso. Nei prossimi giorni ci saranno ricadute, certamente. Ma il vero punto è che l’azione del governo non appare limitata al mantenimento di un’impuntatura, ma potrebbe rilevarsi molto accorta. Perché la pandemia non è finita e, in zone non vicinissime ma neppure troppo lontane, sta rialzando la testa. I segnali di miglioramento continuano, ma è bene avere un controllo rafforzato, assieme alla piena ripresa del lavoro in presenza, proprio per evitare il rischio di ritorno dei contagi e di nuovi stop economici. E quella che viene criticata coma una unicità italiana potrebbe diventare, di nuovo, un modello per altri paesi europei. Ma lasciate stare se pensate, in tutto questo, di capire Trieste e cosa succede lì.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Fatto un bel pezzo di manovra economica, con il decreto fiscale. E approvate anche le misure che rendono più stringenti i controlli e più rigorose le norme per la sicurezza sul lavoro. E purtroppo ci sono anche oggi gravissimi episodi e vittime in quattro diverse città.
Fatto #2
La protesta anti green pass, finalmente non violenta, ha toccato varie città, con i soliti slogan tanto giganteschi quanto vuoti.
Fatto #3
Sergio Mattarella su ciò che deve cambiare nella magistratura (da un tweet del costituzionalista Carlo Fusaro).
Oggi in pillole
- La manifestazione sindacale di domani, fondata e giusta per rispondere alle provocazioni, alle aggressioni e ai tentativi di intimidazione neofascista, perde un po’ di valore se viene trasformata in una mobilitazione a sostegno di una piattaforma rivendicativa che comprende anche pensioni e altri temi di politica economica, come dire, corrente e soggetta a legittime valutazioni di parte e politiche. Peccato, occasione persa per un’affermazione davvero di tutta la società democratica.
- Minacce a Enrico Michetti e condanna generale.
- Il rientro dei lavoratori statali negli uffici è cominciato senza grandi intoppi. Il ministro Renato Brunetta è pronto ad aprire la trattativa per il futuro del lavoro agile (superando le decisioni prese in emergenza).
- Errori passati, piccole mosse per abbellire il bilancio, trucchetti che non si possono più nascondere. Bisogna dire che il professor Marco Ponti non è uno che usa giri di parole.
- L’occasione persa del mercato del lavoro in ripresa: aumenta il numero di posti che non si riescono a coprire. E altri dati che rafforzano questa analisi.
- Comunque, qui la campagna vaccinale fa forte (lo dicevamo anche ieri).