DI COSA PARLARE STASERA A CENA
Tassare l'inquinamento: una cattiva proposta dell'Onu
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, chiede di tassare l’inquinamento anziché le persone. Uno legge e pensa che sia uno slogan come tanti, magari anche condivisibile e perfino interessante come sprone a darsi da fare per migliorare la tenuta ecologica del nostro pianeta. Se, però, si prova a prendere sul serio quelle parole ci si può rendere conto che derivano da un’idea sbagliata sia della lotta all’inquinamento sia delle tasse e del fisco. Ritiene, evidentemente, Guterres che l’immissione di sostanze nocive nell’ambiente dipenda dall’eccessiva ricchezza, per cui riducendo i consumi e rendendoli, in generale, più costosi, miglioreranno le cose. Ma l’esperienza diretta, la conoscenza storica e qualche minima applicazione di teoria economica mostrano l’opposto e cioè indicano che, invece, con la qualità dei consumi e dei prodotti e dei processi che li portano dalla materia prima al cliente finale, cresce la sostenibilità dell’intera filiera. Perché solo con una buona remunerazione di tutti i fattori produttivi si può avere un miglioramento della qualità ambientale di un bene e si può continuare a finanziare la ricerca per ulteriori miglioramenti. Tassare i prodotti ritenuti più inquinanti finirebbe solo per relegarli in uno spazio di bassa redditività per i produttori, azzerando la ricerca per i miglioramenti tecnologici e produttivi, chiudendo il mercato a nuovi entranti possibilmente innovatori. Ma, poi, peggiore ancora è ciò che rivela la concezione Onu delle tasse, viste non come uno strumento di redistribuzione e ottimizzazione della spesa (la sanità individuale ci costerebbe di più rispetto a quello che spendiamo per centralizzare e universalizzarne i servizi attraverso il fisco, per fare un esempio, oppure, per farne un altro, assumere guardie personali ci costerebbe di più di ciò che spendiamo per sostenere le forze di polizia statali) ma come uno strumento per punire comportamenti ritenuti sbagliati o inopportuni. Non è una buona lezione quella che arriva dall’Onu e speriamo che i singoli paesi non la applichino.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Aumentare il numero di alberi e proteggere le foreste, una strategia che sembra sensata (e misurabile) ma che prevede anche l’assunzione globale di qualche costo per consentire una sufficiente produzione alimentare. Qualche idea e qualche esperienza mutuabile. Il sindaco di Segrate (bravo, pianta alberi ma fa anche una tangenziale).
Fatto #2
I giornalisti che si fanno salvare le pensioni a carico di tutti e le quote con cui i pensionati recenti o pensionandi se ne vanno in quiescenza a carico di tutti.
Fatto #3
Sui giornali tedeschi, con comprensibile preoccupazione, si segnalano i movimenti straordinari, notati dai servizi americani, di truppe tedesche con carri armati al confine con l’Ucraina.
Oggi in pillole
- Uno sguardo ai tassi di interesse e allo spread Btp/Bund va dato, perché sta tornando un po’ di tensione (c’è l’inflazione in risveglio, come è noto).
- Quanto e come si guadagna con il lavoro in Italia. Lo studio è presentato dalla Cgil.
- Il 2 novembre.
- Il Mose si alza.
- Restrizioni Covid e bus turistici fermi a Hong Kong (foto per appassionati).