DI COSA PARLARE STASERA A CENA
Le due sfide del nuovo governo tedesco
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
C’è un bel governo tedesco nuovo (a proposito: sveglia coi vaccini, se no c’è poco da governare) e bisogna parlarne a cena. Sono anche piuttosto giovani e prestanti, comunque danno l’idea di un cambiamento, senza traumi, perché la Germania (dal dopoguerra) non è un paese di rottamatori, ma di continuatori innovativi. Anche quando sembra che finisca tutto malissimo, come con Gehrard Schroeder, o tra accuse velenose, come con Helmut Kohl, c’è un certo ossequio alla politica fatta per obiettivi, valutabili e realistici, e in questo modo si toglie spazio agli slogan troppo aggressivi o troppo generici. I tre che contano tanto nel governo semaforo (dall’assortimento dei colori politico-elettorali socialdemocratici, verdi e liberali) sono Olaf Scholz, socialdemocratico, cancelliere con delega diretta alla transizione ecologica, Annalena Baerbock, verde, ministra degli Esteri e Christian Lindner, liberale, ministro delle Finanze. Ai socialdemocratici va anche la responsabilità del ministero della Salute, di grande peso, e, tra l’altro, arriva subito l’annuncio di un miliardo di euro per un bonus a favore del personale paramedico. L’equilibrio porta alla capacità operativa del governo ed è garantito formalmente dal contratto e politicamente dalla capacità di mediatore di Scholz, capace certamente di far tesoro di quanto imparato governando, da ministro importante, nel governo uscente di grande coalizione. La Germania, en passant, sperimenta il caso di un governante che resta in sella cambiando la composizione della maggioranza, qualcosa di (vagamente) simile alle nostre recentissime coalizioni mobili della legislatura in corso. Tanto si è detto di questo governo tedesco, qui consigliamo di tenerlo d’occhio per due aspetti mutuabili anche nella realtà italiana. Intanto c’è la responsabilizzazione massima verso la transizione ecologica. Non è una buona notizia in sé, ma servirà a chiarire un po’ della confusione creata con le ipocrisie dei recenti governi tedeschi sulla questione energetica, con il contrasto al nucleare (mossa antifrancese) dichiarato ma non realizzato, e il mantenimento, in un modo o nell’altro, del carbone o peggio della lignite, e il processo, rallentato ma non interrotto, che dovrebbe portare al completamento della linea di approvvigionamento di gas dalla Russia, il Nord Stream 2. Ma poi c’è la politica economica. E allora quale scenario migliore di un governo socialdemocratico-verde-liberale per sperimentare quella linea aperta al mercato ma con un forte ritorno del ruolo statale e, soprattutto, per tentare di farla funzionare. Lo scriveva giorni fa l’Economist, ne ha parlato il Foglio: è la partita dei prossimi anni.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Ue su Pnrr Italia, il punto non è la promozione o la bocciatura, perché ovviamente c’è la promozione. Ma il fatto importante è che la commissione dice che si è avviato un progetto necessario e irreversibile e bisogna essere capaci di realizzarlo, nei vari passaggi.
Fatto #2
A cena saprete quali sono le nuove restrizioni che attendono soprattutto i non vaccinati e come funzionerà il green pass limitato a guariti e vaccinati.
Fatto #3
Perché bisogna riformare il Csm, lo dice il suo presidente Sergio Mattarella (e perché, di conseguenza, bisogna far funzionare la giustizia). Ecco, per esempio.
Oggi in pillole
- Carlo Fuortes in audizione alla Camera nel difficile compito di definire il suo rapporto con i partiti, presenti ma non pressanti nella sua Rai, sembra di capire.
- Mettiamolo qui, vicino alla Rai, perché c’è un caso (umano) che riguarda Massimo Cacciari e le sue citazioni scientifiche di fantasia. Però questo Melòn ci ricorda qualcuno, no?
- Le indagini sui militanti anti-vaccini.
- All’occupazione fisica del liceo (strategia da boomer) una prof risponde con la dad (strategia da giovane internettiano).
- Ah, c’è un nuovo governo anche in Svezia, con subito problemi di bilancio da affrontare.
- In Francia si teme una penuria di formaggi per Natale.