Di cosa parlare stasera a cena
Di Maio rompe tabù 5stelle su petrolio e gas
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Adorabile Luigi Di Maio (e qui ci citiamo da soli) perché sa usare con astuzia un visionario esagerato, come Elon Musk, contro il visionario fondatore e il visionario garante, e riesce così a rompere un tabù dei 5 stelle e anche di altri per la verità e cioè la fissazione contro petrolio e gas. Scherzando, a cena, potreste dire che ci vorrebbe un parere choc di Musk anche sulla regola dei due mandati.
In ogni caso il fatto importante è che prosegue la presa di coscienza dei termini realistici con cui far funzionare l’economia e la vita sociale di grandi paesi e del primo mercato aperto mondiale (l’Ue). È un processo che travolge anni e anni di propaganda e di ubriacatura. Il colpo vincente dell’Europa è nella possibilità di mantenere comunque anche gli obiettivi della transizione energetica, perché le rinnovabili, rese più efficienti, non sono affatto nemiche della crescita. Forzati dalle necessità immediate si procede meglio di quanto avremmo fatto se illusi dalla presunta voglia di integrazione dei russi nel mercato globalizzato, con le loro forniture di petrolio e di gas, trasformate però in strumenti di pressione militare.
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Le tre "cose" principali
Fatto #1: intanto, cose anche più importanti, vanno avanti anche, a modo loro, i colloqui e le trattative tra russi e ucraini. La posizione di Volodymir Zelenski e dei suoi mediatori parte da un’assunzione dei risultati sul campo, non favorevoli in modo schiacciante alla Russia, e comporta la richiesta di ritiro delle truppe di invasione e di apertura successiva di un dialogo sulla condizione di neutralità dell’Ucraina. Non sapremmo dire a cosa porterà ma intanto si rileva la distanza rispetto ai suggerimenti, con inviti alla resa, che arrivano dai talk show italiani. Stupidaggini a parte c’è da rilevare che ponendo condizioni nette, come fa l’Ucraina, si creano i presupposti per un dialogo realistico e forse anche efficace. Intanto si parlano americani e cinesi. La mossa diplomatica ha un certo peso. Tutti gli spunti per parlarne a cena, cosa che avverrà certamente, prendeteli da Giulia Pompili e dal Foglio.
Fatto #2: a proposito, vendere sottocosto agli indiani non è proprio ciò che si definisce un successo commerciale o il risultato di una strategia intelligente. Potrebbe essere però quello indiano l’unico sbocco per il petrolio e il gas russi, a meno che qualcuno non dica a Narendra Modi che il risparmio promesso forse non sarebbe così conveniente se confrontato con gli effetti su reputazione e ruolo internazionale del suo paese.
Fatto #3: anche Israele sanziona e soprattutto non intende dare spazio a triangolazioni per saltare le sanzioni.
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