Di cosa parlare stasera a cena
Come riconoscere gli anti-antiputinisti nel mondo
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Gli anti-antiputinisti all’estero ci fanno capire meglio chi sono gli anti-antiputinisti italiani. In Francia c’è un nome di rilievo dal punto di vista del consenso come Marine Le Pen (poi perfino lei ravvedutasi). Mentre qui sono tanti, ma sono scartine.
Ha senso la definizione di anti-antiputinisti perché sono portatori non di una visione o di una opzione politica ma solo di un modo tattico per tentare di bloccare la scelta morale e logica a favore della resistenza all’invasione russa. Non hanno ideologia, tra loro c’è la deriva sovranista della destra, ci sono i riflessi del né né di sinistra con radici negli anni Cinquanta, c’è il qualunquismo moderno e c’è il populismo modernissimo, c’è la ricerca di visibilità televisiva e c’è, ovviamente, un bel po’ di opportunismo e di affarismo da Hotel Metropol. Si capisce che nessuna delle motivazioni elencate è figlia di ideologie e che invece, tutte, sono reazioni, chiusure nel proprio interesse, fughe.
Ah, per dire ci sono altri casi mondiali di terribile violenza genocida e di cancellazione dei diritti e della libertà di un popolo e che a denunciarli troviamo nuovamente il principale paese di quello che chiamiamo schieramento occidentale.
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Le tre "cose" principali
Fatto #1
Questo sembrerebbe un annuncio in grado di cambiare le sorti della guerra in Ucraina. Conta molto la lunga e assortita lista di paesi, colpisce l’assenza dell’Italia, ancor più perché è presente invece la Germania.
La chiamata alla Cina del ministro degli Esteri ucraino
Fatto #2
Guerra psicologica e propaganda, primo esempio: la Russia vuole staccarsi dai rapporti diplomatici con gli Stati Uniti.
Poi, insomma, è tutto meno drastico.
E il secondo esempio riguarda il prezzo del petrolio, perché far immaginare aumenti spaventosi serve a seminare dubbi e paura, ma si trascura di dire che i sistemi produttivi e le famiglie hanno la capacità di reagire agli choc e riorganizzarsi, mentre l’industria petrolifera russa andrebbe completamente e definitivamente a terra.
Secondo il Financial Times, con sforzi e sacrifici, si può interrompere il flusso di petrolio dalla Russia e comunque la dipendenza è reciproca. La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock dice che, se potesse, fermerebbe subito l’importazione di petrolio dalla Russia. È un’affermazione comunque forte, anche se constata l’impossibilità immediata.
Fatto #3
L’acqua sprecata nelle infrastrutture idriche nazionali, tutte pubbliche, ricordiamolo.
Oggi in pillole
- Meglio lasciar parlare chi è direttamente travolto dai fatti e fare in modo che la propria popolarità diventi uno strumento per diffondere la loro voce. È stata la scelta, saggia, di David Beckham
- Massimo Giletti, che non è Beckham, invece, la fa più complicata e va lui a Odessa a fare l’ucraino. Ma la realtà, quando è così forte, supera anche la predisposizione allo sceneggiato in forma di talk e si impone da sé, Giletti o non Giletti
- Boris Romantschenko è sopravvissuto a quattro campi di concentramento nazisti tedeschi: Buchenwald, Peenemünde, Dora e Bergen Belsen. Ora è stato ucciso da un proiettile che ha colpito la sua casa a Kharkiv, in Ucraina. Aveva 96 anni.
- Un piccolo ripasso sul prezzo dei carburanti è sempre utile
- E gli effetti su prezzi e disponibilità di prodotti agricoli, non sono quelli immediati, frutto solo di micro manovre speculative, a contare, ma sono quelli che deriveranno dalla mancanza del raccolto in ampie zone dell’Ucraina e della Russia perché non si stanno curando i campi
- La super barca che o è di Putin o è di nessuno (senza padrone/armatore sarebbe una specie di vascello fantasma, a disposizione del primo che ne rivendica la proprietà).
- Esagerati, non compratelo, neanche se foste i proprietari misteriosi dello yacht di cui sopra.