di cosa parlare stasera a cena
Il paradossale isolamento di Letta (che dice cose giuste)
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Enrico Letta ultimamente tutto perfetto, non sbaglia un posizionamento, dice tutte le cose giuste e col tono più opportuno. Ma tutta questa perfezione lo sta isolando. Va benino nei sondaggi, ma viaggia sul 21%, buon dato ma non proprio da vocazione maggioritaria. Eppure, sembra che le ottime scelte politiche recenti lo abbiamo ricacciato nell’autonomia politica. I 5 stelle di Giuseppe Conte non sembrano gestibili per accordi di responsabilità. Dispiace constatarlo, perché era sembrato che la prova della pandemia, con la chiamata alla serietà che aveva comportato, potesse lasciare un’eredità politica, come esperienza formativa. Invece la variabile non prevista rappresentata da Mario Draghi ha mandato tutti in confusione. È come se i 5 stelle cresciuti in capacità amministrativa e in senso di responsabilità durante la pandemia avessero trovato una scusa per tornare alla stagione precedente nell’esistenza di un presidente del Consiglio talmente armato di credibilità da spiazzarli.
Per essere più chiari, sentendosi privati del potere proprio dall’avvento di Draghi (purtroppo ascoltano molto la predicazione di Marco Travaglio), hanno creduto, una parte di loro lo ha fatto, di dover tornare a distinguersi dalla categoria di politici seri e responsabili, quella cui appartiene Draghi, e l’unico modo ai loro è stato quello di tornare a non essere seri e a non essere responsabili. Va per una strada diversa, come è noto, solo Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri potrebbe avere dalla sua un terzo dei parlamentari, ma il rapporto tra parlamentari ed elettori, nel movimento grillino, è talmente labile da svuotare di senso il tentativo di trasferire il seguito alla Camera e al Senato in consenso nelle urne. Di Maio può provare a giocare la sua partita, ma deve rompere in modo definitivo con la leadership ufficiale del Movimento. Ha cominciato a farlo, ma ancora non è al punto della piena chiarezza.
Giustamente Letta dà pubblica solidarietà a La Stampa attaccata, assieme ad altre testate italiane, in modo inusitato dall’ambasciatore russo.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Appunto. e però dove vai a sbattere in cerca di alleanze? Guardiamo verso il centrodestra. In questi giorni la pazienza di Luciano Capone porta a guardare a un caso già avvenuto di aggressività e espansionismo russi, quello che riguarda l’annessione della Crimea, e ha trovato i voti di 3 consigli regionali, tutti di centrodestra (con varie sfumature) in cui, con spiccatissimo zelo putiniano, si riconosceva il misfatto, a dispetto dell’orientamento di gran parte della comunità democratica e liberale internazionale.
Fatto #2
Gli Stati Uniti aumenteranno di molto l’export di gas naturale liquefatto verso l’Ue e puntano a sostenere l’Europa nell’obiettivo della totale indipendenza dalle forniture russe. Il mercato ha preso sul serio la decisione e il prezzo internazionale del gas è sceso. Per l’Ue ancora non basta, però. E si aprono due anni di difficoltà, comunque gestibili, prima di poter raggiungere una condizione di sicurezza nei rapporti energetici internazionali.
Questo è il piano tedesco.
Fatto #3
Il fatto del giorno è un altro accordo tra Ue e Usa, quello che sblocca il flusso di dati e supera i problemi di trattamento e riservatezza. Una gigantesca opportunità di crescita.
Oggi in pillole
-
E Biden, in questo caso non con annunci pubblici, starebbe anche modificando la posizione ufficiale americana riguardo all’uso delle armi atomiche.
-
Le classiche notizie da verificare e, insieme, molto difficilmente verificabili. Tuttavia, è importante che si stanno moltiplicando le segnalazioni di defezioni e rivolte nelle truppe russe e di forte scollamento tra soldati e ufficiali.
-
Ecco, nella battaglia culturale vince su tutta la linea la scrittrice J. K. Rowling. Bistrattata dalle parti occidentali in quella che è la vera (e molto discutibile) partita della cancel culture riesce a superare il fatto personale e a rintuzzare la propaganda russa, dicendo che, no, grazie, lei non intende affatto appaiare la sua difesa a quella di cui, sarebbero, vittima gli artisti russi nei paesi occidentali. Insomma, dice di non fare confusione tra il suo caso, che comunque ha a che fare con un mondo, un po’ impazzito, ma libero, con casi nati per tutt’altre motivazioni e da decisioni molto meno strutturate e organizzate.