L'Europa sta diventando tiepida sul supporto all'Ucraina?

L’Europa si è un po’ fermata dopo l’iniziale spinta verso il sostegno all’Ucraina. La faccenda è ormai tutta in mano agli Usa, con i paesi europei, nuovamente in ordine sparso, a fare da spettatori e non sempre con le facce intelligenti. La Germania ha raffreddato gli ardori sulle spese militari e sull’indipendenza energetica (ne parlava oggi in un pezzo di cronaca politica il New York Times), l’Italia si muove in solitario con una campagna d’Africa efficace ma non priva di limiti, il presidente francese, a caccia di voti di Mélenchon cade nella retorica insoumise e si mette a disquisire sulla terminologia (stranamente spalleggiato qui da Enrico Letta, che le elezioni le ha tra un anno).

I baltici sono forti e convinti, ma soli, assieme alle possibili neoentranti nella Nato Finlandia e Svezia, già sottoposte a tentativi di intimidazione da parte russa (buon segno, eh). Alla fine del giro resta, come si diceva, l’impegno americano concreto, con la rinnovata e rifinanziata fornitura di armi all’Ucraina. Poi non lamentiamoci, noi europei, se il tavolo della pace e del nuovo equilibrio ai nostri confini non ci vedrà realmente protagonisti ma solo invitati di contorno (se invitati…). La Nato fa sapere, con una camminata molto top gun (ma chi non la farebbe?), che ha aumentato la sorveglianza aerea verso i confini orientali Nel frattempo, con un certo spirito ribelle, l’Italia prova a ripescare un altro progetto di cooperazione atlantica. E ai prudenti, prudentissimi, sconsiglieri sull'abbandono del gas russo si unisce la presidente della Bce Christine Lagarde. Ma c'era stato già Vladimir Putin oggi a dire che l'Ue non riuscirà a sganciarsi dalla dipendenza energetica.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Gli accertamenti dei crimini di guerra sono commessi dai russi in Ucraina sono ormai inconfutabili. L’Osce è tra le istituzioni più autorevoli.

Fatto #2

Per una comprensione dello stato della riforma della giustizia, con utili rimandi alle materie sottoposte a referendum.

Fatto #3

Elon Musk, come sempre non del tutto univoco nelle affermazioni, vuole comprarsi con soldi spicci tutto Twitter e portarlo fuori dalla Borsa (intanto le azioni vanno su come neanche i missili di SpaceX)

Oggi in pillole

• Con una specie di super condono il governo di Washington è più vicino che mai all’idea di cancellare in blocco i debiti contratti dagli studenti per laurearsi.
• Leggete il romanzo di Giuliano da Empoli sul putinismo.