di cosa parlare stasera a cena
Craxi alla commissione Esteri è una vittoria sul populismo
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Craxi, e ci voleva tanto? Il cognome fatale apre e chiude la parabola del populismo e della demagogia. Non vuol dire che siamo diventati bravi e seri, quello bisogna saperselo guadagnare ogni giorno, ma almeno un armamentario simbolico finalmente perde senso. Sono monetine che tornano indietro. Con il compimento perfetto del voto per Stefania Craxi anche da parte degli eredi politici dei lanciatori di monetine a suo padre. I 5 stelle, infatti, arrivano dopo, per banchettare sugli avanzi della società politica italiana, sono gli epigoni tristi e anche incapaci di iniziativa autonoma di tutte le peggiori mobilitazioni anti-politiche dell’Italia anni Novanta.
Che poi alla fine la politica chiama politica e perfino Giuseppe Conte, pur arrabbiato, finisce per dire qualcosa di interessante, riconoscendo che Pd e LeU hanno osservato i patti, accettando di votare per il candidato perdente, quello proposto dai 5 stelle. Quindi perfino Conte è spinto a constatare che il suo movimento appartiene a una specie di schieramento, in cui vige il rispetto delle regole. Lui stesso non ne aveva dato prova negli ultimi tempi con una serie di sbandate quasi salviniane. E poi, per il Pd, la prova era dura, perché la sede era vacante dopo la manifesta impossibilità di mantenere alla presidenza della commissione esteri il grillino che è stato indotto alle dimissioni con l’arma finale dell’uscita collettiva. Insomma, dopo quella figura i 5 stelle erano chiaramente tenuti a saltare un giro e la nomina di Stefania Craxi è un colpo d’ala politico che sistema i problemi di tutti.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
La visita a Roma della premier finlandese (è anche il riconoscimento del ruolo dell’Italia in questa fase). Russi molto blandi nelle reazioni all’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato.
Fatto #2
L’opposizione della Cdu in Germania si fa più dura verso il cancelliere Olaf Scholz accusato di pratiche dilatorie, di tattica del rinvio, su questioni cruciali come quelle energetiche nei rapporti con la Russia.
Fatto #3
La Tv italiana e putiniana vista dall’estero.
Oggi in pillole
- Capire cosa vuole Erdogan.
- Il comitato per il termovalorizzatore a Roma, da incoraggiare e sostenere.
- I leghisti hanno caldo e protestano.
- Per spaventarli ecco il sole visto sempre più da vicino.