di cosa parlare stasera a cena
Cosa rimarrà di Shinzo Abe
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Sulla vicenda politica di Shinzo Abe ci rimettiamo in pieno all’autorità di Giulia Pompili, anche per sapere cosa dire a cena, cercando di essere informati. Tutti sanno che è stato il premier più duraturo alla guida del Giappone, che ora era all’opposizione, che continuava a fare attivamente politica. Sappiamo che è stato ucciso da un ex militare, con un colpo mirato al cuore, in un paese in cui di armi ne circolano pochissime e dove questo tipo di violenze sono molto rare. Per tutto il resto sul Foglio troverete moltissimo e qualche indicazione per parlarne a cena la troviamo già qui. Soprattutto non fatevi irretire da chi lo vuole raccontare come un nemico della Cina, ossessionato dalla Cina.
Qui una nota di suo pugno per ringraziare chi aveva tenuto in ordine la sua stanza in un albergo in Cina (per dire che non era affatto anticinese). Certamente si è fatto apprezzare dai suoi omologhi di tutto il mondo, i cui messaggi di cordoglio ora sono specialmente sentiti e sinceri. Questo è il messaggio della presidenza degli Stati Uniti. E questi sono Mario Draghi, Emmanuel Macron e Yoon Seok-Youl (Corea del Sud), tra tantissimi altri.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
L’unica cosa che si muove davvero nella politica italiana è la costruzione dell’accordo tra partiti per arrivare alla proporzionale, a sua volta il cambio di legge elettorale muoverebbe il quadro politico liberando energie ora compresse nelle polarizzazioni (o in quel che ne resta) e favorendo la caratterizzazione dei gruppi minori.
Fatto #2
Lavrov va al vertice G20 e il vertice G19 va via da Lavrov.
Fatto #3
Il Pil italiano tiene oltre le aspettative, oggi il ministro Daniele Franco è tornato a dire che nel 2022 si supererà il 3% di crescita e non è un risultato da poco (oltre a superare le stime di tutti i previsori, dall’Ocse all’Ue e allo stesso Mef) e la produzione industriale in maggio scende rispetto al mese precedente ma tiene su base annua. Mentre la parte demografica del rapporto Istat ci fa vedere che siamo ben sotto, ormai, a quella popolazione residente di 60 milioni di persone cui si fa riferimento abitualmente e ci fa vedere che siamo vecchi.
Oggi in pillole
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Per simpatia personale tra attori che populisteggiano un po’ qui si preferisce di gran lunga Hugh Grant a Beppe Grillo. Se non altro perché tra Notting Hill e Cercasi Gesù qualche differenza qualitativa c’è. E poi Grant non fonda partiti, ma si diverte a criticare pesantemente Boris Johnson, anche se con qualche complottismo (non tutto ingiustificato, però) riguardo al potere dell’informazione. E con un certo seguito.
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Poi è vero anche quello che dice il Foglio, come mirabile contrarietà al vento, quando ricorda che sì ora cade ma Johnson è stato meglio dei suoi simili italiani ed europei ed è stato capace di tenere alcuni punti fondamentali.
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La carne vegetale va forte.