DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Mario Draghi si è dimesso

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Mario Draghi ha annunciato le sue dimissioni, ma ci sono notizie economiche, sulla crescita, a stemperare le ore drammatiche della crisi causata dal gruppo parlamentare che intende “sottrarsi alla logica della fiducia al governo”.  

Malgrado le incursioni nella logica non consequenziale (sempre affascinante, eh) compiute dai 5 stelle, infatti, la commissione europea guarda alle faccende italiane (vabbé, lo ha fatto prima di questa tragica crisi, ma in fondo un po’ ci si pensava tutti) e nota che il paese sta crescendo più delle aspettative fissate in primavera. Gli economisti della commissione corrono a correggere verso l’alto la ripresa del Pil italiano, arrivando a un interessante 2,9 per cento e dando ragione all’ottimismo espresso, un po’ a denti stretti, giorni fa dal ministro Daniele Franco.

Come fa a succedere questa cosa proprio mentre il mondo e l’Italia sono morsi dall’inflazione, fiaccati dai tassi in salita, frenati dalla mancanza di semilavorati, appesantiti dalle difficoltà sul fronte delle materie prime? Ci sono un po’ di spiegazioni, tra cui quella che vede un punto di forza dell’Italia nella frammentazione del sistema produttivo, per cui, mancando (purtroppo) una serie di campioni nazionali, c’è un reticolo di piccole e medie aziende che coprono tanti e diversi settori, sanno rispondere rapidamente alla domanda mondiale, hanno investito durante la frenata pandemica, lavorano su filiere internazionali meno colpite dallo stop cinese.

La situazione tedesca, trainata in buona parte da un fortissimo settore automobilistico, per capirci, è tutt’altra rispetto a quella italiana e, in questa fase, molto meno desiderabile. Il lavoro del governo ha qualche merito in questa buona congiuntura, ma non sono i poteri pubblici i maggiori trascinatori. Semmai c’è da rammaricarsi perché con la qualità del governo di Mario Draghi avremmo potuto mantenere più a lungo l’effetto positivo di questa fase e, soprattutto, trasformarlo in vantaggio strutturale. E da sperare che i termovalorizzatori si facciano lo stesso, cioè si trovino amministratori locali, come il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, intenzionati a procedere con i cantieri malgrado il marasma

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1
Il dibattito sulla questione di fiducia posta dal governo regala perle, sottopone a verifica l’idea di bilocazione tra governo e opposizione e illumina sulla perenne ipotesi A. Ecco, a proposito, il compagno di Fabiana Dadone come vede la ministra in azione nelle prossime ore (grazie a Simone Canettieri).

 

Fatto #2

Le dimissioni di Mario Draghi: "Non ci sono più le condizioni"

Fatto #3

Qui avevamo parlato giorni fa degli effetti notevoli sugli equilibri dello scontro in Ucraina prevedibili con le nuove armi di artiglieria fornite dagli Usa. Forse sta verificandosi quella che sembrava solo una possibilità, con il forte sospetto di propaganda. Da notare la scelta di colpire i supporti logistici e strategici con cui i russi possono tenere le posizioni acquisite, scelta che fa pensare alla preparazione di una controffensiva. E qualche sospetto che l’esercito ucraino si stesse preparando a una serie di successi è venuta già da giorni con l’intensificarsi degli annunci propagandistici russi sul rischio di confronto nucleare

 

Oggi in pillole