Giorgia Meloni la butta in caciara. Ma se il duello resta sul web, resta per sempre

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Giorgia Meloni cerca di trasformare in lagna ogni contrapposizione di merito che la riguarda. Quando non sa come rispondere la butta sulla lesa italianità. È un modo per togliere senso al dibattito o, detto più correntemente, per buttarla in caciara. Conviene, com'è ovvio, a chi è in vantaggio. Ma renderà, appunto, caciarona e poco sensata tutta la campagna elettorale. L'unica via d'uscita è il raffreddamento delle contrapposizioni, in modo che la scena torni a essere occupata dai contenuti, dal merito delle questioni. Questo è anche un appello perché non si facciano i famosi duelli televisivi, che sarebbero occasione perfetta per l'apoteosi della lagna. Il bello dei social, di questa era, è che le uscite dei politici restano in rete, a disposizione. E in questo modo salta il trucco della risposta a tono, della battuta o del vittimismo. Il duello c'è sempre ma non è mai in diretta. Per chi deve scegliere è meglio così

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Poi ci sono gli scoop del Foglio e ci sono gli atteggiamenti e i metodi di certi personaggi del potere nel Pd che è bene far emergere. Il video che ha portato alle dimissioni di Albino Roberti acquisito dalla procura

Fatto #2

A proposito di interventi in rete e loro permanenza, a vantaggio della società e della comprensione della realtà politica c'è il caso del candidato Pd nella migliore posizione di lista in Basilicata, Raffaele La Regina, di cui è stata trovata una presa di posizione contro l'esistenza stessa dello stato di Israele. Si difende, maluccio. Diciamo che usa metodi difensivi da boomer, e non è la sua condizione

Fatto #3 

Il ricatto russo sulla centrale nucleare in Ucraina

Oggi in pillole

• Date retta, anche in campagna elettorale
• I fallimenti della strategia cinese sulla nuova via della seta
• Grave sfregio e brutto segnale
• Chic l'Orto botanico Corsini di Porto Ercole, peraltro dobbiamo ai Corsini anche l'Orto botanico di Roma
• La Stonehenge spagnola