Foto di Andrea Di Grazia, via LaPresse 

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Un consiglio non richiesto a Giorgia Meloni

Giuseppe De Filippi

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Consiglio del tutto non richiesto e che non si dà neanche volentieri, ma Giorgia Meloni, nel suo arrembaggio elettorale, farebbe bene a lasciar stare il tema della pandemia e soprattutto l’evocazione da giustiziera di commissioni d’inchiesta. Andare a sconfinare in zona novax e tra i contestatori delle ovvie misure di sanità pubblica prese dai governi italiani nel tempo e da quelli di tantissimi altri paesi riporta FdI lontano da quel tentativo di ridefinizione di programmi e proposte politiche su basi realistiche, nel contesto europeo e con cognizione dei vincoli economici, cui la leader sondaggiata sembrava intenta. Perché poi ci sono pagine interessanti, come l’intervista uscita su Repubblica di oggi a Carlo Nordio, uno dei candidati di punta di FdI (e altri suoi interventi che l’hanno preceduta), in cui dà una lettura liberale e garantista a favore di una riforma della giustizia in Italia. Nordio è perfetto in campagna elettorale. ma chissà che sarà della sua candidatura ministeriale nelle fasi successive. È lontano, lontanissimo, dal giustizialismo di destra, quello tutto legge, ordine e pena di morte di origine missina e di cui molto c’è ancora nelle proposte legislative di FdI, tutte quasi sempre condite con qualche inasprimento di pene e con un tono generale repressivo e orientato alla riduzione delle tutele degli imputati, specialmente per certi reati considerati più odiosi.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

A proposito, l’autorità europea del farmaco ha appena approvato i vaccini di mantenimento, dose booster, validi anche contro Omicron

Fatto #2

Misteri d’Italia, di cui accettiamo l’esito senza complottismi, ovvero come sia possibile il buon andamento dell’economia ancora nel secondo trimestre 2022 e come si devono leggere i dati buoni del mercato del lavoro, con la disoccupazione in ulteriore discesa e l’occupazione che, però, non cresce a sufficienza. Dalla Uilm una lettura in negativo dei dati sul lavoro

Fatto #3

Qualche facile regola per ridurre i consumi di energia. Con una nota per le aziende del settore e soprattutto per gli stati come la Russia, mantenuti unicamente dalle entrate energetiche. L’efficienza nei consumi non è mai stata, nella storia degli choc energetici, un’esperienza temporanea. Per essere più chiari, quando le abitudini di consumo cambiano poi non si torna indietro. Le automobili sono diventate più efficienti dalla metà degli anni Settanta e la tendenza non si è mai fermata. Le produzioni industriali, quando vengono portate a migliori livelli di efficienza energetica, non tornano poi alle condizioni precedenti. E quando gli investimenti in rinnovabili vengono realizzati cominciano a produrre effetti stabili nel tempo, di cui poi non si può non tenere conto. Insomma, Vladimir Putin ha un solo colpo in canna per destabilizzare l’Ue attraverso il ricatto energetico e con un solo colpo non si vince. Però lo dicevano anche per le restrizioni anti-Covid e non chiusero. Ma la questione è seria. E va affrontata con lo stesso metodo usato proprio per la pandemia

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