Ansa

di cosa parlare stasera a cena

Il fermento tra gli elettori 5 stelle, che recupera voti al sud, e l'occasione persa dal Pd

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Per leggere la versione senza paywall, iscriviti alla newsletter Di cosa parlare stasera a cena a questo link. È gratis!



I sondaggi dicono che c’è un certo fermento tra gli elettori 5 stelle. Non si può dire che fosse facile prevedere questo risveglio ma certamente dopo due elezioni con risultati molto alti, straordinario quello del 2018, sopra al 32 per cento, per il crollo sotto al 10 per cento sarebbe servito qualcosa di davvero eccezionale in termini di perdita reputazionale. E per questo non è sufficiente l’accusa, un caso di populismo contro i populisti, di aver governato con alleanze le più miste e con partiti prima descritti con le peggiori turpitudini.

 

Gli elettori possono anche disprezzare queste alleanze, ma, se votano un partito, lo fanno perché governi, e i 5 stelle, a modo loro, hanno governato in questa legislatura, sotto l’ineffabile leadership del già sconosciuto avvocato Giuseppe Conte. In campagna elettorale, correndo da solo, Conte non sta riscoprendo la sinistra (Jean-Luc Mélenchon lo lascia allegramente a DeMa) ma sta riproponendo e rivendicando il grillismo possibile, il populismo realizzato, che non è solo reddito di cittadinanza ma è anche mediocrità resistente, non scalfibile dalle prese in giro, ben pasciuta in un incongruo ruolo da outsider (dopo quasi 4 anni a Palazzo Chigi). Qualche votino sta tornando, specialmente tra gli elettori del Mezzogiorno. Luigi Di Maio forse non aveva speranze, ma potrebbe anche aver perso un’occasione. Nel suo partito doveva mettere, come simbolo, la foto della sua crassa esultanza dal terrazzo di Chigi nella notte della sconfitta della povertà grazie al reddito di cittadinanza. Insomma, doveva farsene una bandiera, invece ha scelto di buttarsi nell’affollato campo dei post-draghiani. In ogni caso la risalita sondaggistica dei 5 stelle potrebbe avere effetti indiretti su alcuni collegi meridionali, ma non molto marcati. Ben altra storia, alla luce di questa risalita, sarebbe stato l’accordo elettorale con il campo largo o quasi largo

Ah, quante occasioni perse, ce n’è anche per il Pd

 

Le tre "cose" principali

 

Fatto #1

Ecco il super rialzo dei tassi di interesse. Ne potrebbero arrivare altri nei prossimi tempi, più di 2 ma meno di 5, dice la presidente Christine Lagarde. Rispetto alle serie storiche restano nella zona espansiva, a un livello basso, le risposte di Lagarde a dubbi e critiche per un forte rialzo, deciso quando ci si affaccia verso la recessione e di fronte a un’inflazione ancora connotata quasi interamente dai costi energetici. E la stessa presidente Lagarde dice chiaramente che non sarà la politica monetaria a ridurre quei costi

Fatto #2 
Lo sapete tutti, c’è stato un peggioramento improvviso delle condizioni di salute della regina Elisabetta. I figli sono tutti vicino a lei nel castello di Balmoral, il protocollo è impostato per un ulteriore aggravamento

Fatto #3 

Giornata di batoste da FdI verso la Lega, con una serie di battutacce di Ignazio La Russa contro Matteo Salvini, il cui contenuto politico consiste nella rivendicazione del primato dei meloniani nel centrodestra. Parole chiare, sì, ma che non favoriscono l’avvio di una esperienza comune di governo, come potrebbe avvenire se i sondaggi fossero confermati

 

Oggi in pillole

 

Di più su questi argomenti: