Una lezione per gli antieuropeisti italiani

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Domanda: se l'Italia fa come l'Ungheria con l'Europa come vi comporterete? Faremo come con l'Ungheria (è la risposta), compresa l'esclusione dal recovery fund e da next generation Eu. A rispondere è Ursula von der Leyen. In Italia si indignano in tanti, perché la campagna elettorale manca di argomenti e le critiche all'Europa funzionano, sono facili, raramente causano controcritiche. Però proviamo a suggerire un po' più di riflessione, dopo che a rispondere male a von der Leyen sono stati Matteo Renzi e Matteo Salvini, che partivano quindi da diverse sfumature di europeismo e antieuropeismo. Per entrambi il succo è che le istituzioni europee non devono impicciarsi degli affari interni dei paesi. Ora, questa è una posizione senza senso. Renzi ha provato a recuperare con tweet europeisticamente ortodossi, ma le sue parole  precedenti meritano risposta. È proprio l'Europa efficace, politica, partecipata, democratica, cioè quella cui tutti dicono di aspirare, ad avere il dovere di prendere sul serio le politiche nazionali degli stati membri e a ingaggiarle, valutarle. L'ingerenza fa parte del gioco. Dovremmo preoccuparci della sua assenza. E vale solo se fatta nei tempi logici della politica, quindi anche in campagna elettorale. A ingerenza, semmai, si risponda con ingerenza, ponendo questioni politiche alle istituzioni europee più federali, esigendo confronto e rivendicando il dissenso, quando ci sia. L'Ungheria ambiguamente putiniana e contraria allo stato di diritto non la vogliamo e solo l'Europa politica può tenerla sotto scacco. Questo è un vantaggio per tutti e non possiamo ritirare il sostegno all'Ue matura e responsabile quando le critiche toccano a noi.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Il Ppe contro Silvio Berlusconi per le frasi comprensive sull'invasione dell'Ucraina. C'è un problema per tutto il centrodestra 

Fatto #2

Giorgia Meloni vorrebbe correggere l'entusiasmo filocinese che ha portato l'italia in prima fila nei progetti di espansione dell'influenza di Pechino. Un sorriso e ho visto la fine di Putin sul tuo viso

Fatto #3

La disperazione degli iraniani 

Oggi in pillole

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