Draghi chiama Zelensky. L'Ucraina e le responsabilità per Meloni

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Giorgia Meloni ha espresso con chiarezza il sostegno all'Ucraina, venendo ricambiata con un messaggio diretto da Volodymir Zelensky. Ora si tratta di tenere quel punto. E la questione si carica di maggiori responsabilità perché il governo di Mario Draghi ha negato il riconoscimento del valore giuridico e politico dei referendum pilotati per l'annessione alla Russia dei territori occupati con l'invasione dell'Ucraina. Questa è una scelta coerente con il fronte occidentale, ma dalla quale deriva una posizione più attivamente impegnata nell'attività di sostegno bellico. Per Meloni sarà necessario saper reggere alle tante e prevedibili pressioni che arriveranno quando le conseguenze del sacrosanto schieramento con l'Ucraina imporranno altre e impegnative scelte.

Le tre "cose" principali

Fatto #1
La Germania prepara un piano di spesa straordinaria per contrastare il ricatto energetico russo, con più di 200 miliardi di nuovo debito fatto per finanziare il sostegno a famiglie e imprese. È una mossa definitiva, che chiude la partita storica del gas da importare e che cambia il rapporto strategico tra l'Ue e la Russia. Arriva mentre si fa più grave il bilancio del danno alle linee di trasporto di Nord Stream 1 e 2. Le esplosioni che hanno fermato la distribuzione del gas sul fondo del Baltico hanno drammatizzato una situazione che era già al limite dei rapporti commerciali e strategici. Mentre la Nato alza il livello militare di difesa delle infrastrutture energetiche, qualche indizio a rafforzare l'ovvio sospetto

Fatto #2
Arrivano gli aumenti (e le contromisure)

Fatto #3
In Francia la protesta per prezzi e salari

Oggi in pillole

• Smentite congiunte Meloni/Salvini ma il problema dei rapporti nella maggioranza resta
• Cgil chiama Meloni
• Notizie dall'Iran della repressione
• Le critiche al governo israeliano per il mancato appoggio all'Ucraina
• L'uragano ha colpito in Florida