Il primo discorso di Meloni non concede praticamente nulla al sovranismo

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Proviamo per cena un parallelo italo-britannico, perché nascono quasi assieme due governi fondati sulla miracolosa trasformazione operata dalla politica, due governi fondati su solerti abiure e fattivi tradimenti delle proprie campagne elettorali. Giorgia Meloni non concede praticamente nulla al sovranismo, si spinge fino alla valutazione positiva degli investimenti diretti esteri, parla linguaggio europeo e europeista anche sull'immigrazione, non semina paura securitaria né rancore sociale, e tanto altro in questa stessa chiave. Rishi Sunak butta via la retorica fondativa dei recenti successi dei conservatori, quella costruita sulla Brexit e i suoi addentellati fiscali. Si autoapplica una specie di controllo europeo sui conti pubblici, promette disciplina di bilancio e serietà. Chissà che si diranno nel loro primo incontro

Le tre cose principali

Fatto #1
Il sorprendente primo discorso di Giorgia Meloni

Fatto #2

Matteo Salvini esagera con l'entusiasmo, come per coprirne la mancanza. E il Pd punta sul lavoro, i 5 stelle sulla legalità, Azione e Iv ascoltano e valutano senza troppa ostilità

Fatto #3

Sunak dice che bisogna fare i conti con l'economia che non funziona

Oggi in pillole

• Un punto debole per Meloni

• Autorizzato il rigassificatore a Piombino

• I laureati italiani trovano meno lavoro degli altri