Foto Twitter Matteo Salvini, via Ansa 

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Il tetto al contante non è altro che zelo leghista. E ne vedremo ancora

Giuseppe De Filippi

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Il rialzo a 5000 euro del tetto al contante salta dal decreto e passa, così si dice, in manovra. Non ci sarebbe nessuna ragione di stupore, si può dire che farebbe notizia a malapena. Diventa però un caso politico e una questione nazionale perché l’aumento del cash utilizzabile per un singolo acquisto era stato promosso nel dibattito pubblico dalla Lega come un suo risultato e come qualcosa di straordinariamente importante per il rilancio dell’economia. Invece slitta, e allora, visto lo zelo leghista, si dà spazio alle curiosità, alle interpretazioni. Il salto in manovra serve anche a togliere quel provvedimento dallo strumento del decreto, il cui uso sembra poco difendibile perché andrebbe provata la necessità e urgenza di aumentare il gonfiore dei portafogli. Il punto politico è proprio nella imprudente protervia leghista, una condizione che vedremo spesso nel futuro.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Le condanne per l’abbattimento del volo MH17 e la reazione del premier olandese Mark Rutte (a bordo c’erano in larga maggioranza cittadini olandesi). E quella di Volodymyr Zelensky (l’abbattimento avvenne nei cieli ucraini)

Fatto #2 

Teniamo lo sguardo sull’Iran grazie a Mariano Giustino, a Radio Radicale e a chiunque dia un sostegno per rendere visibile la rivolta contro il regime. Per Giuliano Ferrara è il passaggio che potrebbe segnare il rovesciamento del lavoro di destabilizzazione terroristica e islamista impostato per primo da Khomeini

Fatto #3 

Il Foglio tiene il punto, la gestione della politica di sicurezza e di controllo del territorio non sta funzionando e, peggio, sta creando le condizioni per ulteriori danni futuri. E vale sia per il controllo dell’immigrazione sia per tutti gli altri temi rilevanti per il ministero dell’interno

 

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