La manovra è la prova della leadership di Giorgia Meloni

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Piano con i cambiamenti alla manovra, specialmente quelli da vendere come successo di un singolo partito. Giorgia Meloni prova a frenare l’impeto correttorio delle parti della sua maggioranza. È una partita più politica che mai, perché può segnare la conferma, il consolidamento, della sua leadership, oppure metterla nelle condizioni di dover recuperare nell’immagine della decisionista ragionevole che sta tentando di cucirsi addosso.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

A proposito, Carlo Calenda si confronta con Meloni e ottiene la disponibilità a qualche modifica alla manovra. Ottimo risultato, soprattutto perché poi può giocarlo in chiave anti-Pd, per far vedere come ci si comporta all’opposizione

Fatto #2

L’ex sindaco dal nome ricorrente che sui rischi specifici e localizzati di Ischia aveva detto tutto e la procura di Napoli ora lo ascolta

Fatto #3

La strategia ricattatoria e criminale della Russia va avanti

Oggi in pillole

• Il governo si dà la scadenza del 31 dicembre per decidere sull’intricata questione della rete unica e ascolta i sindacati
• Indagini francesi per questioni anche un po’ italiane
• In Cina arrivano i poliziotti e non si vedono più gli studenti in protesta (la repressione è stata veloce e dura)
• Twitter ha smesso di controllare e bloccare la diffusione di contenuti falsi e fuorvianti sul Covid
• Emmanuel Macron fa il sovranista alimentare operativo e fa vedere come comprare verdura, carne o formaggi vari vicino e direttamente dalle organizzazioni dei produttori. Quando mostra la app con le condizioni per fare la spesa di vicinato ovunque ci si trovi, per quanto sia lodevole l’impegno, finisce per assumere un’aria meno presidenziale del solito