Foto di Mauro Scrobogna, via LaPresse  

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Crosetto parla della Bce e fa danni. Ma il problema è che ha qualche ragione

Giuseppe De Filippi

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Il guaio con le uscite di Guido Crosetto contro la Bce è che il ministro ha qualche ragione. È indiscutibile che una politica monetaria molto aggressiva verso l'inflazione metterebbe in difficoltà l'Italia come è evidente che la fine del programma straordinario di acquisti di titoli di stato lascerà condizioni peggiori per il finanziamento del debito italiano. Ha ragione, in parte, il ministro a segnalare questi problemi. Ma non otterrà ragione, perché non è a lui né al governo italiano che la Bce deve rispondere, certamente non in esclusiva. E con le sue fondate lamentazioni otterrà solo di esporre la debolezza italiana agli occhi dei mercati.

 

Perché Crosetto, storico oppositore delle misure europee da cui derivarono gli interventi straordinari realizzati da Mario Draghi alla Bce, è anche cittadino dell'unico paese europeo a non aver ratificato il Mes. Le sue parole di richiamo verso un maggiore coordinamento in Europa, con l'interesse italiano sovraordinato a tutto il resto, suonano vuote e perdono di senso. E nom serve ricordare la pur meritoria osservanza di una certa disciplina di Bilancio. Quella la avevano anche i governi italiani nel 1993, 1995, 2008 e soprattutto 2011.

 

Le tre "cose" principali 

Fatto #1

Il funerale di Benedetto XVI. E un'intervista interessante

Fatto #2

Regime iraniano arroccato su uno dei principali simboli dell'oppressione

Fatto #3

Il Covid sembra tenuto in osservazione con buoni risultati e qualche elemento preoccupante

 

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