Foto di Evgeniy Maloletka, AP Photo, via LaPresse 

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

È sull'invio di armi all'Ucraina che si vede la nuova Europa

Giuseppe De Filippi

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Tra le altre cose durante questo incontro il premier polacco Andrzej Duda fa sapere di aver inviato all’Ucraina alcuni carri armati Leopard. Notizie simili arrivano dalla Germania. E accelera la fase di rafforzamento dell’Ucraina in vista di campagne militari per il recupero di territorio. È il momento che sancisce gli obiettivi del sostegno anche europeo alla resistenza e alla controffensiva ucraina. È la prova del cambiamento profondo avvenuto nel modo di agire delle potenze democratiche e occidentali. Oggi ne parlava il Foglio, segnalando anche che la fornitura italiana di sistemi antiaerei e antimissile non corre alcun rischio di cancellazione, malgrado le fissazioni leghiste.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

E questo è il voto del Senato a favore della continuazione dell’impegno italiano per la fornitura di armi all’Ucraina. Prima vedevamo i distinguo leghisti, e va bene, ma non sono nulla di fronte alla spaccatura totale tra le potenziali alleanze di centrosinistra, cioè nel cosiddetto campo largo. Su cui, certo, nessuno avrebbe scommesso, ma assistere alla spaccatura evidente e dichiarata in aula ha tutto un altro valore

Fatto #2

Ha ragione Riccardo Trezzi a ricordare che, invece, FdI in campagna elettorale aveva messo addirittura nel programma ufficiale, non parliamo di parole al vento da comizio, l’eliminazione delle accise. È così ma non fa niente, meglio la resipiscenza dell’incoscienza finanziaria

Fatto #3

Solo una minoranza di brasiliani sostiene le proteste bolsonariste

 

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