Di cosa parlare a cena stasera
Zelensky contro il Comitato olimpico, che cerca compromessi con la Russia
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Accanto allo sforzo bellico l’Ucraina è impegnata con la massima determinazione nel contrasto della presenza russa ai prossimi giochi olimpici. E da settimane uno dei bersagli polemici ricorrenti di Volodymir Zelensky è il Comitato olimpico internazionale. La richiesta ucraina è perfettamente fondata nello statuto olimpico e nelle regole sempre applicate in caso di aggressione militare. Ma prosegue, come documentato dal governo ucrainano, una specie di attività sottobanco da parte di alcuni dirigenti del Cio per cercare compromessi e soluzioni fantasiose con cui permettere agli atleti russi di essere comunque presenti in un modo o nell’altro
Zelensky lima gli ultimi particolari della sua presenza indiretta al Festival di Sanremo. Il Foglio ne parlerà domani, non solo del presidente ucraino, per la precisione, ma dell’Ariston come destinazione finale e luogo di risoluzione delle questioni nazionali, con l’aggiunta di una riscoperta passione politica, che, in nuove forme, non più in ossequio alla sbornia populista, potrebbe stupirci. E si viene a sapere che Giorgia Meloni ne avrebbe preferito la presenza personale e libera a Sanremo.
Attenzione al dato politico nazionale, siamo nel venerdì precedente al voto per Lazio e Lombardia, la campagna elettorale è finita e anche gli appelli congiunti, più o meno sinceri che fossero, tra partiti della maggioranza a sostegno dei due candidati. Da ora qualche puntualizzazione in più arriverà tra premier e capi politici e qualche nervosismo in più affiorerà. È davvero il momento della prova sulla tenuta di questa formula di governo
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Come e perché Carlo Nordio non cambia linea su Alfredo Cospito (e rilancia nella riforma della giustizia anche la separazione delle carriere)
Fatto #2
Soprattutto, e con qualche ragione, Giorgia Meloni non accetta di essere vista come l’esclusa o addirittura la perdente tra i leader europei. E ancora si misura con gli strascichi della nervosissima giornata di ieri
Fatto #3
L’economia mondiale si stava riorganizzando, con qualche passo indietro, già e prima della guerra e questa riorganizzazione sarebbe avvenuta anche senza la guerra
Oggi in pillole
- Perché è importante che anche la Svezia entri nella Nato
- Ancora dati a indicare la tenuta dell’economia produttiva
- C’è l’inflazione, certo, ma ci sono anche i rinnovi contrattuali. Che avvengano senza tensioni eccessive e con risultati apprezzati dai sindacati mostra che (specialmente nei settori con buona capacità di presenza sui mercati mondiali) gli aumenti sono possibili e riescono anche a restituire in modo soddisfacente il potere d’acquisto
- È storia vecchia e certamente molto male invecchiata, ma può essere interessante dare uno sguardo al metodo, calato dall’alto e privo di democraticità, con cui vennero selezionati i primi candidati forti del grillismo. Il Foglio è in grado di anticipare uno studio e voi ne potrete parlare nel fine settimana
- I guai del terzo uomo più ricco del mondo (ormai già ex) nascono da artificiose sopravvalutazioni di alcuni valori di mercato
- Che sta succedendo col ciclone abbattutosi sulla Sicilia e come la situazione dovrebbe tendere a migliorare