Di cosa parlare stasera a cena
La Bce alza i tassi, ma Christine Lagarde cambia strategia
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Christine Lagarde doveva tenere il punto. Fa il banchiere centrale e non può regolarsi con quello che pur autorevolmente scrivono i giornali o chiedono i politici. Insomma, doveva lasciar passare, seppure a maggioranza e non all’unanimità, il rialzo dello 0,5 per cento per i tassi di riferimento dell’area euro. Ma, mentre faceva una cosa, ne diceva un’altra. Affermando che, d’ora in avanti, la Bce non avrà più un cammino prefissato (quello seguito da qualche mese a questa parte, quando è partita la riscossa contro l’inflazione) ma deciderà in base ai dati più recenti e al modo in cui i vari mercati (dei beni di consumo, del lavoro, dei valori finanziari) reagiranno alle scelte di politica monetaria.
Ha anche ricordato che, in caso di effetti indesiderati, chiamiamoli così, sui bilanci bancari in seguito alle scelte sui tassi, la Bce ha altri strumenti di intervento per aiutare a stabilizzare la situazione delle singole banche e che, nel recente passato, la sua istituzione ha mostrato un alto grado di fantasia nell’inventare strumenti di sostegno. Il cambio di strategia annunciato per le future scelte di politica monetaria e la disponibilità a creare misure protettive per le banche sono probabilmente all’origine della virata in positivo delle Borse europee qualche minuto dopo lo choc determinato dal puro e semplice annuncio del rialzo di mezzo punto del tasso di interesse.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Ecco la delega fiscale (e il Ponte sullo Stretto). Maggiori particolari in serata
Fatto #2
A Emmanuel Macron non manca il coraggio (e forse il secondo mandato presidenziale mette in una speciale condizione di libertà). Per applicare la sua riforma delle pensioni (quella riassunta nei 64 anni come età pensionabile) ha deciso di utilizzare l’articolo della costituzione numero 49-3 che dà al presidente la possibilità di adottare provvedimenti senza passare per un voto parlamentare. Il rischio è, intanto, quello di veder precipitare il proprio gradimento presso gli elettori. Ma non è detto, perché anche la determinazione su un progetto ritenuto essenziale per l’equilibrio economico della Francia potrebbe essere gradita a una parte dell’elettorato. L’altro rischio è più vicino, ma facilmente verificabile. Perché c’è la possibilità di un voto parlamentare sulla sfiducia al presidente, caso che non è mai avvenuto nella storia della quinta repubblica. Ma per giustificare il suo atto imperioso e coraggioso Macron ha usato una di quelle espressioni enfatiche che piacciono alla politica francese. “non possiamo giocare con l’avvenire del paese”, ha detto, per ricordare che l’equilibrio dei conti previdenziale è una vitale questione nazionale
Fatto #3
A casa Cgil le opposizioni dibattono e abbozzano qualche iniziativa comune di contrasto al governo
Oggi in pillole
- Nel Pd c’è un eccesso di capigruppo
- Mentre Antonio Tajani tenta un’uscita diplomatica dalla gran confusione sul Mes
- Più indicazioni fanno capire che a Bakhmut le forze ucraine hanno retto alla fase più intensa di attacchi russi, ora ridotti di intensità e di frequenza, e che gli ucraini stanno riconquistando terreno. Il presidente Volodymyr Zelensky continua con i contatti internazionali, tenendo sempre stretti i governi più amici
- Joe Biden è simpatico. Dice: sono ricco e capitalista anche io, ma, colleghi, non esageriamo