Di cosa parlare a cena stasera
Anche al Salone del Mobile Meloni scivola sul tic sovranista della "filiera made in Italy"
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Tutto perfetto nella missione milanese per il Salone del Mobile di Giorgia Meloni, tranne una scivolata sul solito tic sovranista in versione autarchica. Peccato, perché è uno svarione che tradisce proprio lo spirito internazionale e la vocazione all’export con cui il salone è nato e si è sviluppato. In pochissime parole Meloni si è buttata sull’indicazione di un obiettivo per lei da sogno, per il resto dei presenti (immaginiamo) da incubo, e cioè quello di arrivare a una filiera del legno-arredo tutta italiana, a partire dall’uso di legnami tutti di origine nazionale. Per fortuna è una cosa impossibile oltre che inutile e dannosa. Il problema è che a volte, anche stando a Palazzo Chigi e disponendo di buone fonti di informazione, si va un po’ a orecchio. Certamente la premier avrà sentito dire che in Italia ci sono leggi che limitano in modo stupido la raccolta della legna e il taglio degli alberi. È vero e sarebbe bene porvi rimedio. Ma da lì ad avere il 100 per cento di produzione nazionale ce ne passa. E poi perché bisognerebbe farlo? La filiera del mobile è gestita da aziende gagliarde e da amministratori di grande bravura e dotati di una speciale attenzione alla questione cruciale degli approvvigionamenti. Insomma, loro sanno dove e come andare a cercare la materia prima nel modo più efficiente. Il governo era nato con il proposito di non disturbare chi fa impresa (finché rispetta le leggi). In questo caso l’auspicio, magari con le migliori intenzioni, era un inutile disturbo per i presenti
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Per dirne una, Antonio Tajani, nelle stesse ore, si concedeva una convincente tirata a favore del ruolo internazionale dell’Italia e dell’export, senza fare il sovranista. Non c’entra, ma se è la prima volta che prende un bastone da golf in mano bisogna dire che è promettente
Fatto #2
Elly Schlein si spiega, ad alto livello diplomatico, sull’Ucraina (esclusiva Foglio)
Fatto #3
Sergio Mattarella a Auschwitz, ricorda che i regimi fascisti europei consegnarono i propri concittadini ai carnefici nazisti
Oggi in pillole
- Evan Gerschkowich in tribunale
- Un po’ come per Meloni al Salone del Mobile, è il tic che scatta a fare danni ai governanti, perché l’incentivo alle famiglie invocato dal ministro Francesco Lollobrigida va benissimo, ma citare la sostituzione etnica butta tutto in confusione o peggio in sovranismo versione destra. Le critiche, invece, testimoniano di altri tic, più recenti. Che poi è tutto così palesemente fuori tempo e fuori luogo ora che è stato documentato da tutte le fonti possibili quanto sia utile per la sopravvivenza della società italiana il contributo degli immigrati
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