Francesco Lollobrigida (Ansa)

Di cosa parlare a cena stasera

Lega e FI censurano la "sostituzione etnica" dell'alleato Lollobrigida

Giuseppe De Filippi

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Sulle parole sbagliate e pericolose, con la scivolosissima citazione della “sostituzione etnica”, dette dal ministro Francesco Lollobrigida, poi ripresosi in successivi interventi (va riconosciuto), la censura più forte arriva, con qualche sorpresa, dagli alleati di governo della Lega e di FI. C’è una specie di partita in corso nella maggioranza che assomiglia un po’ a quelle corse del ciclismo su pista in cui si aspetta che parta l’altro concorrente per infilarlo da inseguitori. Nella competizione politica del centrodestra viene infilato e superato chi per primo si butta sui temi identitari, sulla roba smaccatamente di destra.

Uno parla e poi gli altri cominciano (anche giustamente) a distinguersi. Uno schema che contraddice quanto scritto da vari giornali, nei quali è stato raccontato che la competizione nella maggioranza, nientemeno che in vista delle prossime amministrative, è tutta centrata sui temi di destra-destra e vince il più nostalgico o il più sovranista. Qui le cose sembrano diverse, sì ci sono le intemerate, come quella di Lollobrigida di ieri, ma chi le tenta viene colpito con vagonate di ragionevole centrismo. È, tra l’altro, da tempo la strategia politica di Giorgia Meloni e, in parte, anche del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

 

Le tre "cose" principali 

Fatto #1
A proposito di Giorgetti, qui c’è la conferma dell’anticipazione pubblicata oggi dal Foglio sul fisco per le famiglie.

Fatto #2
Emmanuel Macron replica alle proteste contro la riforma delle pensioni, parlando di progressi da realizzare e dicendo che non verranno fermati dai cortei con le pentole. Ma rispetta chi è arrabbiato

Fatto #3
La ripartenza economica cinese era la grande incognita di questi mesi. Ora è certificata, ma non è detto che sia stabile.

 

Oggi in pillole