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Di cosa parlare a cena stasera

Addio Cav. La grande vita di Silvio Berlusconi

Giuseppe De Filippi

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La vita di Silvio Berlusconi va raccontata con i ricordi personali. Perché di fronte alle persone si accendeva e mutava, cioè reagiva al modo di essere degli altri. Concavità e convessità, come diceva lui stesso, ma interpretata con infinite sfumature. Servono i ricordi altrui per capirlo, proprio quei ricordi che infastidiscono di fronte alla morte di altre persone, quando il racconto di ogni incontro sembra un oltraggio perché sovrappone l’io di chi racconta a quello di chi è si vorrebbe omaggiare.

Con Berlusconi è diverso, perché in ogni incontro ha inventato un sé stesso leggermente diverso e ha trasformato un po’ l’interlocutore. È una forma di generosità caratteriale, fatta da una rara mescola di interesse per gli altri, di forte convinzione per le proprie qualità. E vale anche per i luoghi della grande scena mondiale. Dove all’ascolto si deve unire necessariamente una forte convinzione in sé stessi.

 

Le tre "cose" principali

Fatto#1
Per il mondo politico è il momento di un commiato fatto di tanti riconoscimenti e di intelligente (per chi ne è capace) rispetto anche per chi ha avuto con Berlusconi un rapporto fatto interamente di dissenso. C'è il lutto nazionale, ma non sarà possibile allestire la camera ardente.

Fatto#2

E per la politica c’è anche qualche impegno che ora viene messo alla prova.

Fatto#3

C’è tanto sport nella vita di Silvio Berlusconi, qui due punti di una retta vincente

 

Oggi in pillole

 

 

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