(foto Ansa)

Di cosa parlare stasera a cena

Il caos sul fronte sindacale e i cortei filopalestinesi a Roma

Giuseppe De Filippi

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Un bel po’ confusione nel fronte sindacale. Stasera andrà a palazzo Chigi, per l’incontro con il governo su manovra e decreto fiscale, solo un segretario generale, quello della Cisl Luigi Sbarra. Mentre Maurizio Landini, che pure aveva sollecitato fortemente il governo al confronto con i sindacati, non andrà e farà rappresentare la Cgil da un esponente di minore peso politico. E la stessa cosa farà Pierpaolo Bombardieri della Uil. Landini, in più, ha convocato oggi una conferenza stampa, appunto nel giorno in cui era atteso al tavolo con il governo, per ribadire la posizione della Cgil sul salario minimo (diventata positiva dopo mesi di avviso ben diverso) e contestare le risultanze dell’indagine e dell’analisi svolte dal Cnel per conto del governo. Un piccolo sgarbo, se vogliamo leggerlo così, ma soprattutto un danno per un grande sindacato che si taglia fuori dal dialogo su temi come lavoro, fisco e previdenza

Luigi Sbarra era invece in assemblea con i lavoratori delle Poste per sostenere l’iniziativa sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese e per esprimere il dissenso della Cisl al progetto di vendita sul mercato di una rilevante quota di Poste. 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Hamas tenta di bloccare la fuga verso la sicurezza dei palestinesi di Gaza. L’esercito israeliano preme sui confini, ma sfruttando il fattore tempo, con un’attesa prolungata per la possibile invasione. Lo scopo potrebbe essere psicologico, per indurre in errore i terroristi di Hamas, mentre, ovviamente, ha un grande peso anche la sorte degli ostaggi.

Fatto #2

Qui, nel lavoro di cernita tra propaganda strisciante e piena falsità, si va sul sicuro con le analisi di Hussein Aboubakr Mansour. Qui lapidario. Chiaro e forte anche Hussain Abdul-Hussain. Questi invece sono i cortei romani pro-palestinesi ovvero a favore dell’azione di Hamas.

Fatto #3

Un probabile caso di emulazione e di ascolto degli appelli più violenti dell’antisemitismo internazionale guidato dall’Iran e diffuso tra tutte le persone radicalizzate. In Francia, purtroppo non nuova a questi attacchi, un professore delle scuole superiori di Arras è stato ucciso a coltellate in un’aggressione. Il presidente Emmanuel Macron ha parlato anche di un altro tentativo di assalto sventato grazie a informazioni ricevute.

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