(foto Ansa)

di cosa parlare stasera a cena

Cosa dice della sinistra italiana l'ospitata di Grillo da Fazio

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Il tema per la prima cena della settimana è politico/immunitario. Se ne può continuare a parlare anche nelle prossime serate, perché non mancheranno altri episodi ben esemplari. I primi due che segnaliamo sono recentissimi e riguardano uno Fabio Fazio e l’altro il Pd. L’immunità (quella che abbiamo grazie alle nostre difese naturali o che acquisiamo grazie a un vaccino) in discussione è quella politica di fronte all’aggressività del grillismo. La sensazione, avvalorata da antichi e recentissimi avvenimenti, è che per qualche misteriosa ragione evolutiva il mondo italiano definibile all’ingrosso di sinistra e cioè gli eredi intellettuali e politici della tradizione socialista e comunista non sia dotato di alcuna difesa immunitaria quando a farsi avanti sono Beppe Grillo o i suoi continuatori politici. Fabio Fazio, ascrivibile, per quanto ai margini, alla categoria degli intellettuali di sinistra, si è bloccato davanti a un Grillo insultante e violento, perfino con l’avvocato (Giulia Bongiorno) della ragazza che ha denunciato per stupro il figlio di Grillo e alcuni suoi amici. Tutto questo è successo mentre il processo è in corso. Alla prima grave allusione di Grillo Fazio avrebbe dovuto bloccarlo e metterlo alla porta, perché non è ammissibile in nessun modo l’uso di un programma televisivo per influenzare, contro la vittima, le sorti di un processo per stupro. Fazio invece è stato quasi zitto, pregando Grillo di non continuare ma non confutando le sue parole offensive. Tutto questo poi per un’audience, 12% e qualche decimale, che Fazio aveva dimostrato di poter raggiungere per conto suo, cioè anche senza l’aiuto degli strilli e delle invettive di Grillo. L’impressione, durante quella triste esibizione, è che Fazio non sapesse proprio come replicare a un diluvio di accuse infondate e a un programma politico tanto strampalato quanto proposto con violenza ricattatoria.

Nelle stesse ore si preparava da parte Pd, dopo la manifestazione condivisa con Giuseppe Conte, la candidatura in Sardegna per la grillina Alessandra Todde. Cioè la si imponeva da parte della segreteria, saltando il metodo delle primarie e scatenando le proteste di Renato Soru, capofila dei democratici sardi di lunga militanza e capaci di buoni risultati elettorali. Niente di personale, ha detto l’ex presidente della regione, ma Todde passi per le primarie e se le vince avrà il mio sostegno. Chiaramente, per Soru, non è affatto da scartare l’idea che Todde le primarie non le vinca. Ma il Pd centrale, dove il deficit immunitario anti-grillino è particolarmente grave, non sa che dire e non sa difendere un metodo corretto ed efficace per la scelta delle candidature.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Il grande ospedale sotto la cui protezione morale si è arroccata Hamas. L’esercito israeliano deve riuscire a mantenere la pressione militare senza perdere la calma.

Fatto #2

La Banca d’Italia dice che effettivamente le tasse sul reddito scendono con le novità della manovra e dei decreti fiscali e che perciò il reddito disponibile per le famiglie, con la nuova Irpef, salirà dell’1,5%. E c’è, però, da mettere attenzione su alcuni effetti che riguardano i conti pubblici o quelli previdenziali, perché evidentemente il taglio del cuneo fiscale lascerà una pesante scia sul bilancio dell’Inps, se non compensato in pieno da trasferimenti fiscali.

Fatto #3

In Uk prosegue l’italianizzazione della politica, adesso anche attraverso la nomina a ministro degli esteri di un ex premier. Una cosa un po’ democristian-andreottiana e che invece vede il ritorno alla politica nientemeno che di David Cameron, il primo ministro della Brexit, travolto a suo tempo proprio dall’impossibilità di gestirne gli sviluppi e da qualche vicenda non encomiabile tra i suoi collaboratori. Con il suo arrivo c’è anche l’espulsione dal governo di Suella Braverman, che diceva cose terribili e governava malissimo.

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